Il territorio di San Marino è pieno di sorgenti, impensabile poter intervenire in maniera capillare.
L’Azienda di Stato per i Servizi mette un freno alle recenti polemiche sugli sprechi d’acqua in periodo di siccità, difende il suo operato e ne specifica i compiti. “Spetta a noi agire sulle perdite che interessano l’acquedotto pubblico – ricorda il dirigente Emanuele Valli – a tal proposito sono state predisposte squadre fisse che intervengono anche di notte al bisogno. Le chiamate arrivano e noi accorriamo – precisa Valli - ovviamente seguendo il criterio delle priorità. Discorso diverso per le venute sotterranee, come il caso del terreno in zona Torraccia segnalato da un cittadino sabato scorso. E da cui nella maggior parte dei casi sgorga acqua in piccole quantità. Perdite, dunque, - rileva Valli - che non giustificano interventi. Dall’Azienda di Stato di Produzione, spesso erroneamente chiamata in causa quando si verificano certi episodi, arriva invece un suggerimento: perché non sfruttare, magari soltanto a fini irrigui, tutte le sorgenti finora censite? Una pratica utile soprattutto in periodi di forte carenza d’acqua come adesso. Ma c’è un altro problema con cui fare i conti: la totale noncuranza e mancanza di senso civico di chi, in barba all’ordinanza in vigore, continua ad innaffiare orti e giardini di notte. Occorrono pertanto maggiori controlli da parte delle autorità preposte laddove i prati sono fin troppo verdi, e senza indugio procedere con le sanzioni.
Silvia Pelliccioni
L’Azienda di Stato per i Servizi mette un freno alle recenti polemiche sugli sprechi d’acqua in periodo di siccità, difende il suo operato e ne specifica i compiti. “Spetta a noi agire sulle perdite che interessano l’acquedotto pubblico – ricorda il dirigente Emanuele Valli – a tal proposito sono state predisposte squadre fisse che intervengono anche di notte al bisogno. Le chiamate arrivano e noi accorriamo – precisa Valli - ovviamente seguendo il criterio delle priorità. Discorso diverso per le venute sotterranee, come il caso del terreno in zona Torraccia segnalato da un cittadino sabato scorso. E da cui nella maggior parte dei casi sgorga acqua in piccole quantità. Perdite, dunque, - rileva Valli - che non giustificano interventi. Dall’Azienda di Stato di Produzione, spesso erroneamente chiamata in causa quando si verificano certi episodi, arriva invece un suggerimento: perché non sfruttare, magari soltanto a fini irrigui, tutte le sorgenti finora censite? Una pratica utile soprattutto in periodi di forte carenza d’acqua come adesso. Ma c’è un altro problema con cui fare i conti: la totale noncuranza e mancanza di senso civico di chi, in barba all’ordinanza in vigore, continua ad innaffiare orti e giardini di notte. Occorrono pertanto maggiori controlli da parte delle autorità preposte laddove i prati sono fin troppo verdi, e senza indugio procedere con le sanzioni.
Silvia Pelliccioni
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