Spreco alimentare, la doggy bag 'griffata' da artisti contro l'imbarazzo

Spreco alimentare, dopo l'approvazione da parte del consiglio Grande e Generale dell'istanza le associazioni si mobilitano

L'unanimità dell'approvazione conferma la sensibilità manifestata da tempo sull'argomento, come dimostra la raccolta firme avviata lo scorso giugno con il sostegno dei Capitani di Castello. Ora toccherà al legislatore stimolare il recupero del cibo non utilizzato da ristoranti e mense aziendali. Un servizio del genere è stato avviato anni fa da Caritas e Casa San Michele: è gestito dalla Papa Giovanni, coinvolge le scuole e le mense della Repubblica, e raccoglie in tre contenitori, con ogni accortezza igienica, il cibo rimasto. Più di recente un altro servizio prevede la raccolta di brioches rimaste invendute in bar e panifici. Una volta congelate vengono offerte a chi ritira il pacco settimanale. Quindi si può. Nei prossimi giorni l’Unione Consumatori Sammarinesi e l’USL proporranno ai ristoratori di suggerire ai clienti l’utilizzo della sportina con la quale si portano a casa gli avanzi. Ma serve anche uno sforzo culturale, visto che un recente sondaggio della Coldiretti stima che il 25% si vergogna della doggy bag, ritenuta pratica da maleducati o poveracci.
A San Marino si chiederà un aiuto all'arte, visto il suo indissolubile legame col cibo: una doggy bag griffata da artisti sammarinesi per superare l'imbarazzo ed evitare sprechi. Per la FAO il 35% della produzione finisce tra i rifiuti; una grande lezione arriva dalla Francia, l'Assemblea Nazionale francese ha approvato una legge sul reato alimentare che vieta ai supermercati di gettare nella spazzatura l'invenduto ancora utilizzabile. Lo spreco non è reato? Non ancora

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