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Stagione della caccia: allarme ambientalista dall'APAS

1 set 2005
Stagione della caccia: allarme ambientalista dall'APAS
Contro quella che definisce una prevaricazione sull’ambiente naturale, si mobilita l’Associazione Sammarinese Protezione Animali. La caccia da sempre fa discutere e l’Apas sceglie non a caso l’1 settembre, giorno della preapertura, contro quella che si rifiuta di definire sport perché non prevede lo scontro ad armi pari tra i partecipanti. Va giù dura, l’Apas, che chiede al Consiglio Grande e Generale la ratifica del nuovo Piano Faunistico-Venatorio 'affinché- si legge in una nota- si gettino le prime basi per una regolamentazione più ragionevole dell’attività'. Il calendario prevede per oggi l’apertura della caccia ai migratori, poi saranno aggiunte altre specie per arrivare al 2 novembre, giorno di apertura al cinghiale. L’Apas ricorda i numeri di quella che non esita a definire una “carneficina legalizzata”. 150 milioni di capi abbattuti annualmente nella penisola italiana per 25000 tonnellate di piombo scaricato. Critiche anche al cosiddetto ripopolamento che avviene, secondo l’Apas, con specie o sottospecie non autoctone, provocando indebolimento o peggio scomparsa di fauna locale. Ultimo appunto sulla pericolosità. Gli incidenti di caccia provocano morti e feriti. Insomma un vero e proprio grido dall’allarme da parte degli animalisti del Titano che si chiedono poi come possa essere possibile chiudere l’attività il 5 febbraio e non il 31 gennaio come avviene nella vicina Italia.

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