La storia del fascismo a San Marino

Fu un luogo di accoglienza per fuoriusciti politici italiani, specie di orientamento comunista e di sinistra estrema. Il fascismo arrivò a San Marino nel 1921 e si organizzò in partito a partire dall’anno successivo. “La nascita del fascismo a San Marino”, una conferenza organizzata per ricordare in quali condizioni versava il Titano tra la fine del primo conflitto mondiale e la confusione sociale degli anni ’20.

Antidemocratico e antioperaio. Il movimento fascista sammarinese delineò da subito le proprie caratteristiche. Dissapori aspri tra "neri" e "rossi" . E gli episodi drammatici non mancarono. Il professor Pietro Franciosi, socialista e artefice della forma di governo dell'arengo del 1906, fu picchiato. Gino Giacomini, altro leader ‘rosso’, fu costretto a fuggire a Roma. E fu l’uccisione nel 1921 del medico italiano filo-fascista, Carlo Bosi a Serravalle, a provocare la nascita di feroci polemiche a San Marino. Nel 1926 anche il padre del fascismo Benito Mussolini mise piede in Repubblica, in occasione dell’inaugurazione del treno Rimini San Marino. Ma la fame e la miseria si fecero sentire. Malumori che scompariranno nel 1944.

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