La suggestione della Cerimonia del 25 marzo, che la pioggia non ha rovinato

La tradizione nel cerimoniale che la pioggia non è riuscita a rovinare. L'inno nazionale sull'alzabandiera - Corpi schierati - apre la festa del 25 marzo, festa dell'Arengo del 1906, quando il Titano visse il ritorno, dopo gli anni dell'oligarchia, alla democrazia, con un sistema di elezione diretta, del popolo.
Banda Militare, Milizia Uniformata, Guardia del Consiglio, Gendarmeria, Guardia di Rocca Artiglieria verso l'Ara dei Volontari per la Rassegna del comando superiore ai Corpi e la deposizione della corona d'alloro. In Pieve, alla Basilica del Santo, la messa in ricordo dei Commilitoni caduti. Fierezza ed emozione, attaccamento alle istituzioni, allo spirito di servizio, all'impegno nel rispetto delle leggi, che trapelano negli interventi e nei gesti di una cerimonia che si tramanda uguale a se stessa con emozione e suggestione sempre nuova. L'Arengo: il governo del popolo e la democrazia quale conquista mai scontata. Le Milizie, nel compito istituzionale di difesa dei valori della Repubblica.
Davanti ai Capitani Reggenti giurano le nuove reclute, poi la consegna delle medaglie di Fedeltà e Anzianità militare.

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