Test sierologici, prosegue lo screening

Disposti dall'ISS per mappare la situazione Covid-19 in territorio anche in chiave ripartenza. Oggi al Kursaal test del sangue su personale di palazzo Pubblico, funzionari delle segreterie e consiglieri

Test del sangue effettuati sul personale di Palazzo Pubblico, funzionari delle Segreterie, della Segreteria Istituzionale, nonché ai consiglieri della Repubblica, sempre su base volontaria, così come già avvenuto per i dipendenti delle Segreterie di Stato. Eseguiti dal personale medico, al Kursaal, per garantire massima sicurezza.

Il Direttore dell'Authority Gabriele Rinaldi è tornato a declinare i criteri di somministrazione del test – da un lato quelli “eseguiti per esigenze cliniche, mappando pazienti e familiari” – ma in parallelo si guarda anche a criteri di “rilevanza economica in vista della ripartenza”. In questo caso, occhio anche al funzionamento delle istituzioni in una indagine disposta proprio a pochi giorni dalla seduta del Consiglio Grande e Generale che tornerà a riunirsi la prossima settimana. Una scaletta già stilata e costruita in vista delle esigenze – inclusi personale delle forze dell'ordine e della Protezione Civile - e turni di chiamati che la Direzione Ospedaliera continua ad organizzare.

Obiettivo ripartenza, in sicurezza, anche per l'Emilia-Romagna, con il lancio del piano sui test ematici per accompagnare il graduale ritorno al lavoro. Saranno effettuati a tappeto, a partire da tutti gli operatori pubblici impegnati a vario titolo nella gestione dell'emergenza, accanto a quelli già in corso da giorni sul personale sanitario e operatori delle case protette. Il valore dei test anche nelle parole del commissario straordinario regionale, Sergio Venturi che ieri aveva lanciato l'allerta: “Il test sierologico non è un giochino, chi non ha sintomi da Covid, non ce l'ha”, mettendo in guardia i cittadini dalla corsa al test nei laboratori privati per questo tipo di diagnostica. Sono almeno 200 i test in commercio; solo l'ASL Romagna ne ha testati 150 e selezionati due, quelli attualmente in uso nei laboratori di Pievesestina: “Non c'è certezza che le cliniche private abbia fatto lo stesso lavoro di ricerca e sperimentazione, per cui – è il direttore di Microbilogia di Asl Romagna, Vittorio Sambri, a dirlo oggi al Corriere Romagna – il rischio di errori nel ricorso ai privati resta alto”.

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