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Tierce da 16 giorni senza cibo

22 nov 2005
Dopo aver rifiutato per quattro giorni i controlli medici, Jean Marc Tierce ha accettato solo oggi di farsi visitare, “visto l’impegno – ha spiegato – della Reggenza e del Segretario Fabio Berardi”. Finora ha perso 12 chili ed il bollettino medico non è dei più incoraggianti, ma è determinato ad andare avanti. Il suo avvocato Antonio Masiello, non nasconde una certa preoccupazione: “Può succedere di tutto e da un momento all’altro. Il mio cliente – aggiunge – non riesce nemmeno ad uscire di casa, tanto è debole”. Ed in questi giorni si stanno moltiplicando gli appelli lanciati dal Comitato per il rispetto dei diritti umani, attualmente formato da una ventina di persone di varia estrazione e che si è costituito per sostenere Tierce nella sua battaglia ma non lo incoraggia certo, spiega Marino Zanotti, a continuare lo sciopero: “Gli abbiamo chiesto di non fare sciocchezze – spiega Zanotti – perché i tempi della politica sono lunghi e lui sta rischiando grosso. C’è la speranza di questa legge, proposta da Ivan Foschi – ricorda ancora Zanotti – Fino a questo momento, è l’atto più concreto, giunto tra l’indifferenza generale”. Il Comitato infatti, ha sottolineato con tristezza “il silenzio delle associazioni e del volontariato in generale, oltre al sindacato e alle associazioni di categoria, che non hanno sentito il bisogno, non tanto di schierarsi apertamente, ma nemmeno l’esigenza di informarsi sul perché Jean Marc stia attuando lo sciopero della fame. Probabilmente – aggiunge – è il segno dei tempi”. E Stefano Palmucci, della Segreteria alla Giustizia, ricorda che il Governo si è impegnato ad approvare la legge proposta dal consigliere di Rifondazione e che riammetterebbe Tierce nei termini per presentare la richiesta di revisione della sua sentenza. La maggioranza proporrà la procedura d’urgenza per la legge che arriverà in aula il primo dicembre. Su altre richieste avanzate da Tierce, fa notare Palmucci, come il dissequestro di alcuni beni, “si tratterebbe di una ingerenza nei confronti della magistratura e la politica non può intervenire”.

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