Tonino Guerra: ritratto di un poeta romagnolo

Tonino Guerra: ritratto di un poeta romagnolo.
Tonino Guerra muore nel primo giorno di primavera, dopo aver festeggiato sabato scorso il suo 92° compleanno: sembra quasi uno dei suoi racconti pieni di poesia, che parlavano di emozioni immediate, la pioggia, i mandorli in fiore in questo periodo, lo stupore verso i fenomeni naturali.
Muore nella sua Santarcangelo dov’era nato nel 1920, nel giorno dedicato dall’Unesco alla poesia.
La moglie Lora e il figlio Andrea hanno rilasciato questa dichiarazione
“Alla 8.30 del 21 marzo nella casa di Tonino Guerra è entrato il silenzio”.

Ripercorrere la sua carriera è parlare del suo stile, già espresso nel primo libro I SCARABOCC a firma Antonio Guerra con la prefazione di Carlo Bo nel 1946 e nel successivo I BU, i buoi, iniziati a scrivere quand’era in campo di concentramento:

Se ho potuto studiare
lo devo a mia madre
che firma con una croce.

Se conosco tutte le città
che stanno in capo al mondo
è stato per mia madre, che non ha mai viaggiato.


Debutta come sceneggiatore nel 1959, due anni prima aveva scritto solo dei soggetti e dalla fine dei 50 collabora costantemente con Michelangelo Antonioni a partire da l’avventura del 1960.
Collaborerà con i maggiori registi italiani, De Sica, Monicelli, i fratelli Taviani, Rosi, fino al conterraneo Federico Fellini.

Antonio Prenna

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