Troppo piccola la chiesa di Montegiardino per il funerale della maestra Alceste

Il bene, insegna Tommaso D’Aquino, si diffonde per sua natura. E la piccola chiesa di Montegiardino faticava a contenere le persone che hanno voluto salutare, per l’ultima volta, Alceste Ferri. A rappresentare l’abbraccio di tutta la Repubblica i Capitani Reggenti, accompagnati dai Segretari di Stato per le finanze e per il territorio. Questa, ha sottolineato don Eligio Gosti, non è la celebrazione di un lutto. Alceste era sempre pronta a partire, con il suo vestito fatto di opere buone. Si sentiva carica di anni, ne aveva appena compiuti 105, e attendeva che si aprisse la porta del Paradiso. Perché prima di tutto e soprattutto è stata una donna di grande fede. Per San Marino Alceste era sinonimo di maestra, la storica insegnante che per ben 41 anni aveva prestato servizio nel Castello di Montegiardino. Parlava dei suoi tanti alunni chiamandoli “i miei figlioli”. Raccontava anni di miseria, di guerra, di dolore e di grande speranza. Per i suoi ragazzi era una seconda mamma. Non si limitava a trasmettere nozioni, li aiutava ad affrontare la vita, quando le ore di lezione erano rubate al lavoro nei campi. Giovanissima, sempre Alceste, nella testa e nel cuore.

Sonia Tura

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