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Tumore neuroendocrino al pancreas, l'esperto spiega cos'è la malattia che ha colpito Fedez

26 mar 2022
Il prof. Claudio Bassi e Fedez
Il prof. Claudio Bassi e Fedez

Fedez è stato operato per un tumore al pancreas. Lo ha rivelato lo stesso rapper su Instagram: “la settimana scorsa ho scoperto di avere un raro tumore neuroendocrino del pancreas. Uno di quelli che se non li prendi per tempo non è un simpatico convivente da avere all'interno del proprio corpo. Motivo per il quale mi sono dovuto sottoporre a un intervento chirurgico durato 6 ore per asportarmi una parte del pancreas (tumore compreso)".

Benedetta de Mattei ha intervistato il prof. Claudio Bassi – Direttore Istituto del Pancreas dell’Azienda Ospedaliera di Verona e Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università di Verona – per capire cos’è il tumore neuroendocrino al pancreas, come si arriva alla diagnosi, quali sono i sintomi e quale è la prognosi.

Cos'è il tumore neuroendocrino al pancreas
Il pancreas è l’organo, situato in profondità nell’addome, che ha il compito di produrre diversi ormoni, tra i quali l’insulina (che aiuta a regolare il metabolismo degli zuccheri nel sangue) e vari enzimi utili alla digestione. Il tumore del pancreas si sviluppa quando alcune cellule dell’organo si moltiplicano senza controllo e ce ne sono differenti tipi: nella stragrande maggioranza dei casi (circa il 95%) si tratta di tumori esocrini che si formano nella porzione esocrina del pancreas, responsabile della produzione degli enzimi; più rari sono invece i tumori neuroendocrini, che si formano nella porzione endocrina del pancreas, che produce ormoni quali l’insulina, e i tumori di tipo cistico. I tumori esocrini sono purtroppo i più frequenti e rappresentano le forme più aggressive mentre i tumori che nascono dalle cellule endocrine (come nel caso di Fedez) sono di solito tumori che colpiscono persone più giovani ma che hanno un andamento più benigno. La prospettiva è che il tumore al pancreas diventi entro il 2030 la seconda causa di morte per neoplasia e questo è dovuto oltre all’aumento dei casi anche al fatto che su altri tumori oggi otteniamo dei risultati molto buoni per cui la mortalità scende mentre purtroppo per il pancreas resta ancora molto alta.



Quali sono i fattori di rischio?
I fattori di rischio sono quelli che ci sono per tutti i tumori, sono legati allo stile di vita errato e quindi al sovrappeso, alla poca attività fisica, al fumo ecc. Per i tumori del pancreas neuroendocrini non abbiamo abbastanza dati che ci possano dire se siano correlati a queste abitudini di vita, e probabilmente sono più legati a fattori genetici.

Quali sono i sintomi?
Il tumore del pancreas inizialmente è asintomatico o provoca sintomi molto vaghi, che possono essere confusi con una banale gastrite oppure con dei dolori posteriori che richiamano l’attenzione sulla colonna vertebrale; poi vi possono essere fiacchezza, inappetenza e calo del peso ma purtroppo sono segni piuttosto atipici. Quando il tumore colpisce la testa del pancreas può esordire con l’ittero, la colorazione gialla della pelle, quando la bile non arriva più nell’intestino le feci non si colorano più, si presentano chiare, e allo stesso tempo le urine diventano scure perché cercano di purificare il fegato. Questo però avviene in genere quando il tumore è già in fase piuttosto avanzata.

Come si arriva alla diagnosi?
Di solito tutti i pazienti hanno una strada sovrapponibile: si fa prima un’ecografia dove si riconosce se c’è un problema, dopodiché la TAC e la risonanza magnetica sono gli esami che permettono di verificare la reale presenza del problema e di andare a studiarne l’avanzamento; successivamente si possono fare delle biopsie transcutanee o delle endoscopie particolari per arrivare a una diagnosi precisa che si ottiene dalle cellule che viste al microscopico dal patologo vengono riconosciute. A questo punto si decide il trattamento.



Qual è la prognosi? Si può guarire?
Si può guarire, la sopravvivenza media quando ero un giovane chirurgo era di 9 mesi mentre oggi va oltre i 36 mesi. Chiaramente siamo distanti dai risultati che otteniamo in altre neoplasie quindi dobbiamo fare ancora molto strada, anche se i risultati migliorano. Nel tumore neuroendocrino del pancreas è molto diverso: la sopravvivenza è alta, soprattutto quando si arriva in tempo ad una chirurgia radicale la guarigione è praticamente garantita. Nei tumori neuroendocrini può essere sufficiente la chirurgia e non sempre serve la chemioterapia. È possibile controllarli con forme di radioterapia particolare, con ormoni, ci sono varie armi da utilizzare ed è per questo che è importante che chi cura questi pazienti lo faccia in un contesto multidisciplinare.

Si parla sempre di prevenzione e diagnosi precoce, ma per il pancreas non è facile
Purtroppo per il pancreas non esistono screening, non abbiamo ancora un esame che sia così specifico e sensibile che ci permetta di fare uno screening di massa che abbia senso attuare ma se esiste una familiarità, in cui ci siano fattori di rischio geneticamente dimostrati, è possibile sottoporsi a controlli periodici sulla funzionalità del pancreas, del fegato e dell'intestino, soprattutto dopo i 50 anni. Diagnosticare il tumore in fase precoce significa anche avere maggiori possibilità di sopravvivenza ma, purtroppo, nella maggior parte dei casi la malattia viene scoperta già in uno stadio avanzato. Per prevenirlo è comunque bene agire sui fattori di rischio modificabili, quindi evitare il fumo e il consumo eccessivo di alcol, tenere sotto controllo il peso e il diabete, seguire una dieta ricca di frutta e verdura.

Benedetta de Mattei





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