
Hanno ricercato a lungo una collaborazione tra istituzioni e associazioni, ritenendola un valore aggiunto. Ecco perché, in una lettera aperta, due membri dell'associazione famiglie adottive e affidatarie, si dicono stupiti delle polemiche sull'organizzazione del Servizio Tutela Minori. Nessun intento provocatorio o politico: Marina Agata Gattei e Riccardo Guerra parlano come cittadini sammarinesi impegnati in associazioni di volontariato, che hanno a cuore il paese, le sue famiglie, i suoi bambini. “Esistiamo da 30 anni. Abbiamo sempre cercato il dialogo con le istituzioni. Finalmente l'avevamo trovato”.
Sottolineano il confronto proficuo con il Servizio Tutela allora guidato da Francesca Civerchia, la "comunità d'intenti", lo spirito di "sussidiarietà reciproca", “fondamentale per i processi di intervento di ogni ente pubblico e del terziario”. Ricordano che era stato attivato un tavolo congiunto sul registro dei soggetti disponibili ad accogliere bambini vittime di violenza o temporaneamente privi di un ambiente famigliare idoneo. Nell'occasione era stato coinvolto anche “Un abbraccio per Samos” per quel che riguarda l’affido di minori non accompagnati.
Un lavoro comune con l'obiettivo di organizzare corsi di preparazione delle coppie disponibili all'affido. “Semi importantissimi, gettati per la prima volta” – continuano Marina e Riccardo, convinti che il continuo confronto, così come avvenuto, “possa permettere di potenziare l’efficacia degli interventi, pur mantenendo ciascuno la propria peculiarità e il proprio campo di responsabilità”. Da settembre dell'anno scorso il Servizio Tutela Minori non è più guidato da Francesca Civerchia ma è un'unità gestita dal Dipartimento Territoriale Socio Sanitario. “Da allora – fanno sapere con amarezza – non siamo stati più convocati. Quel lavoro si è fermato, e non è stato neppure recepito nella ratifica del Decreto sulla violenza di genere, nella parte riguardante l'affido”. Auspicano che servizi così importanti e delicati "non siano oggetto di recriminazioni politiche", che ne vengano approfonditi funzionamento e contenuti, "per dare la giusta importanza, attraverso più adeguate valutazioni, all’operato delle persone incaricate".