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Ucraina: esercitazioni militari al confine con la Crimea e la Russia minaccia rappresaglia

3 dic 2016
Ucraina: esercitazioni militariUcraina: esercitazioni militari al confine con la Crimea e la Russia minaccia rappresaglia
Ucraina: esercitazioni militari al confine con la Crimea e la Russia minaccia rappresaglia - L'1 dicembre il Governo ha incrementato il costo minimo della vita, che tuttavia raggiunge a malapen...
L'1 dicembre il Governo ha incrementato il costo minimo della vita, che tuttavia raggiunge a malapena i due dollari al giorno. Nel frattempo l'Ucraina si attesta al 15esimo posto nella classifica mondiale sulla militarizzazione. Dopo l'annessione della Crimea e l'inizio del conflitto armato nel Donbass il paese ha scalato 8 posizioni.
L'1 dicembre è cominciata l'esercitazione militare in grande scala in prossimità della Crimea, nonostante le ripetute minacce della Federazione Russa di lanciare missili, come rappresaglia.
Nel primo giorno di esercitazioni l'obiettivo era distruggere tutte le installazioni convenzionali, con il lancio di 16 missili antiaerei. Il tutto è avvenuto esclusivamente nello spazio aereo ucraino in mare aperto, nel rispetto del diritto internazionale.
Il presidente ucraino ha dichiarato che la sola ragione per cui viene effettuata questa esercitazione è la costante necessità di essere pronti per l'invasione da parte degli aggressivi vicini.
L'esercito russo ha monitorato da vicino le operazioni, nei pressi della penisola di “Yahorlyk kut”, nella regione del Kherson.
Questa settimana ci sono stati importanti interrogatori per le esecuzioni avvenute durante la Rivoluzione della Dignità.
In collegamento video è stato interrogato anche l'ex presidente ucraino ed ex comandante delle truppe, ma non è emerso nulla di significativo perchè i fuggitivi hanno evitato le domande piu' imbarazzanti del giudice inquirente.
Viktor Yanukovych ha parlato degli sforzi per evitare lo spargimento di sangue affermando che non è coinvolto nella accuse di uso della forza contro i radicali e gli organizzatori delle manifestazioni di protesta.
La stessa versione è stata confermata da Stanislav Shuliak secondo il quale c'è stata solo opera di contenimento dei manifestanti-combattenti e non c'è stata alcuna risposta aggressiva da parte dei militari. Ha in aggiunta dichiarato che centinaia di civili e 23 poliziotti sono rimasti uccisi da spari di origine sconosciuta. Nella notte del 30 novembre 2013, intorno alle 4:10, gli agenti antisommossa della “Berkut” dispersero con la forza studenti e manifestanti in “Indipendence Square”: erano lì per sostenere il processo di maggiore integrazione europea dello stato. Quei fatti portarono a maggiori proteste e la protesta venne dichiarata “permanente”. L'1 dicembre 2013, nella capitale, mezzo milione di persone chiedevano un cambio di potere nel paese.

Viktoria Polishchuk

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