Ucraina: la situazione a tre anni dallo scoppio della cosiddetta “Rivoluzione della Dignità”

Negli ultimi giorni, 4 soldati sono stati feriti nel Donbass, un volontario è stato ucciso, decine di case distrutte. Intanto Kiev ricorda come tutto questo sia iniziato. Tre anni fa, come conseguenza degli scontri di quei giorni, 73 civili e 11 poliziotti furono uccisi. La metropolitana venne fermata. Più di 600 le persone ferite. Da oggi fino al 22 febbraio l'Ucraina renderà onore alle “100 Vittime del Cielo”, sacrificate durante la “Rivoluzione della Dignità” del 2014. Oggi, in Khershchatyk Street sono state aumentate le misure di sicurezza, in previsione di scontri armati. Per la terza settimana prosegue il blocco delle ferrovie, fermando le forniture di carbone dai territori occupati del Donbass. Un blocco che mette a rischio il rifornimento delle centrali elettriche. Il ministro per l'Energia ipotizza il verificarsi di black-out in molte aree del paese. I blocchi non finiranno fino a che non verranno soddisfatte le richieste - in testa, la liberazione di tutti i prigionieri - da parte dei terroristi filo-russi. 
Dopo 22 giorni di blocco, sulle prime tre direttrici sono stati fermati 54.120 convogli carichi di carbone, privando le centrali ucraine di circa 240mila tonnellate di energie. Gli esperti evidenziano anche che il governo è in una situazione critica anche sulle disponibilità di carbone-antracite per la mancanza di una pianificazione a lungo termine nelle importazioni. 

Dalla corrispondente Viktoria Polishchuk

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