Ucraina: la testimonianza di un giovane reduce di Maidan

Ci mostra con orgoglio, Markian, le foto scattate a Kiev durante le settimane sanguinose della rivolta. Studente universitario, 25 anni; una piccola ma dignitosa casa nella periferia di Lviv, dove si tira avanti come si può. Sa dell'intervista, ci accoglie come dei re. Ci dice di essere stato più volte a Maidan – insieme a tantissimi ragazzi di questa zona -, e di aver fatto parte del servizio d'ordine dei rivoltosi: doveva controllare che non ci fossero provocazioni; un ruolo di responsabilità. Ricorda i primi giovanissimi caduti: ragazzi di Leopoli, come lui. E poi ripete una cosa che abbiamo sentito più volte, qui a Lviv: furono la violenza e la corruzione del Governo precedente, a spingere questi ragazzi a rischiare la vita, non il desiderio di entrare in Europa, come ripetuto innumerevoli volte dai media occidentali. In questi giorni di festa – in Galizia – è usanza scambiarsi visite. A casa di Markian incontriamo allora anche Danilo, 13 anni. “Sono orgoglioso per come il mio popolo si è battuto contro Yanukovich - dice -, se fossi stato un po' più grande sarei andato anche io a Maidan”

gm

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