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L'ultimo addio a Virgilio Cardelli

23 giu 2007
Virgilio Cardelli
Virgilio Cardelli
“Era un galantuomo”. Don Eligio Gosti ricorda così Virgilio Cardelli, nel giorno dell’addio. Ne richiama alla mente i principi ispiratori della sua vita: dalla fede al servizio per il paese per finire con il disinteresse nelle sue azioni per ogni ritorno economico. “Non vi lascia milioni - dice alla famiglia - ma tesori inestimabili del cuore”.
La chiesa di Borgo è piena già prima dell’arrivo del feretro. Per l’addio di uno dei padri fondatori della Dc, ci sono consiglieri, sindacalisti, semplici cittadini, soprattutto tutte quelle anime che la Democrazia cristiana ha perso nel corso degli anni e che in questa occasione si sono riunite per salutarlo.
La figlia maggiore legge, con voce spezzata, la prima lettura. Un momento di commozione che si spezza con l’omelia di Don Eligio. Deciso, diretto, parla della sua dirittura morale, di una famiglia cresciuta a pane e fede e soprattutto lo ringrazia personalmente per il suo impegno nella creazione dell’Università libera il sorriso, fortemente voluta insieme alla moglie per consentire ai non più giovani di seguire lezioni di morale, religione e cultura. Un esempio di vita e fede che riposerà ora nel cimitero di Montalbo.

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