Gli ultras del Rimini si dichiarano innocenti

“Eravamo fuori dallo stadio quando abbiamo sentito il botto di alcuni petardi, siamo andati verso l’esplosione per sapere cosa stava succedendo e abbiamo visto una rissa in corso; non abbiamo partecipato ai tafferugli: ce ne siamo andati”. Questa la versione dei 4 ultras riminesi, difesi dagli avvocati Giuliano Renzi e Andrea Tura, sentiti questa mattina dal magistrato nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, durata oltre 4 ore. Il quinto – quello difeso dall’avvocato Luca Caroni – pare invece fosse all’interno del Romeo Neri durante gli scontri. I legali sottolineano poi come nessuno dei loro assistiti presenti ferite o contusioni. Totale innocenza insomma: questa la tesi difensiva sulla quale dovrà pronunciarsi il Giudice Fiorella Casadei, che si è riservata di decidere entro la mattinata di domani. Restano in carcere dunque, per il momento, i 5 indagati per la rissa nella quale un giovane tifoso riccionese ha riportato danni gravissimi ad un occhio. Prosegue intanto l’attività di polizia giudiziaria. Denunciati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale altri due tifosi. Sono due riminesi: uno di 57 anni e l’altro di 30, protagonisti – secondo la versione delle forze dell’ordine - dei tafferugli avvenuti davanti alla Caserma dei Carabinieri. Denunciati per oltraggio a pubblico ufficiale anche altri quattro tifosi tra i 20 e 27 anni. Si tratta di tre riminesi e un cesenate residente a Rimini. Due notti fa, transitando in auto davanti alla caserma, avrebbero gridato insulti ai militari presenti all’ingresso.

Gianmarco Morosini

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