Logo San Marino RTV

Unicef San Marino per la Siria

22 ago 2013
Unicef San Marino per la Siria
Unicef San Marino per la Siria
Le immagini del massacro in Siria, avvenuto nella giornata di ieri, presumibilmente utilizzando armi chimiche, hanno fatto il giro del mondo e non possono e non devono determinare una comune rassegnazione, in attesa del compimento delle indagini necessarie da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o di una risposta da parte dell’opposizione al regime di Assad (se si appurerà che trattasi di un attacco dello stesso regime) o, ancora, di una mobilitazione delle grandi potenze per una rapida conferenza di pace, che possa porre fine alle troppe sofferenze di questo popolo e dei tanti bambini innocenti così atrocemente martoriati.

Accogliamo con costernazione quanto riportato dal portavoce Unicef in Siria, che testimonia la strage e conferma “l’ennesima tragedia che si somma ad oltre 800 giorni di tragedie per i bambini siriani che hanno subito torture, violenze, uccisioni ed hanno dovuto lasciare le loro case per fuggire nei paesi limitrofi”.

Dinnanzi a questa catastrofe, dunque, la Commissione Nazionale Sammarinese per l’Unicef richiama, una volta in più, il valore della solidarietà che, in primo luogo, è partecipazione alle sofferenze umane di tanti uomini, donne e bambini che continuano a subire violenze inaudite, ma è anche un grido d’allarme verso l’intera Comunità internazionale, affinché si acceleri l’impegno per un’immediata soluzione politica che ponga fine alla crisi umanitaria.

Bisogna rimettere al centro dell’attenzione mondiale questa emergenza, forse trattata troppo superficialmente, mentre la vita di quattro milioni di bambini è stata distrutta, un’intera generazione è a rischio e i bambini continuano a morire… Oltre a tanti minori uccisi, ci sono infatti orfani che non hanno accesso all’acqua potabile, ad adeguati servizi igienici e sanitari, al cibo e all’istruzione.

In questa calda giornata di fine estate, le immagini cruente e terribili di centinaia di bambini morti o agonizzanti rappresentano certamente il messaggio più forte che ci richiama, una volta in più, al nostro essere cittadini di un piccolo angolo felice di questo mondo; pur vivendo una dimensione critica, legata alla perdurante incertezza economica, godiamo infatti di una vera e incondizionata libertà che garantisce ai nostri bambini il sacrosanto diritto di giocare, l’innegabile diritto di correre in bicicletta, il diritto di essere ascoltati e rispettati dall’intera comunità civile e di poter crescere in una famiglia con cui condividere le gioie e i dolori di questo tempo tempo.

Riproduzione riservata ©