Unione Rimini, Ravenna e Forlì, nasce Provincia Romagna

Unione Rimini, Ravenna e Forlì, nasce Provincia Romagna.
Provincia sì, Provincia no. Un dilemma più vivo che mai. Il Governo, a Roma, ha deciso di avviare l’iter costituzionale; non sarà un percorso semplice, veloce trasferire le competenze provinciali alla nuova istituzione. Tre esempi su tutti nel caso Rimini: aeroporto, fiera, centro congressi. Interressi in contrasto fra Rimini e Forlì su scalo aereo; interessi da districare fra Rimini, Forlì e Cesena per quanto riguarda Fiere e congressi. Interessi non solo “commerciali” come investimenti, aree di interesse, clienti. Ci sono pure gli aspetti “imprenditoriali” quali gli assetti azionari, compartecipazioni, mutui, garanzie bancarie, dipendenti da tagliare, centri direzionali. Unico anello che non creerebbe problematiche particolari, i poli universitari.
Una considerazione amara del presidente Stefano Vitali “i successi riminesi sono arrivati solo quando Rimini è diventata provincia indipendente”. Comunque l’idea cavalcata da Governo avrebbe un aspetto positivo sul “sogno Regione Romagna”. Una chance che nasce indirettamente dalla relativa Legge n. 42/2009. E’, infatti, indicata chiaramente l’ipotesi di un tutto unico fra Pesaro, Rimini e Cesena; nessun accenno a Forlì e Ravenna. Nel progetto governativo di venerdì si attribuisce alle Regioni il compito di definire le “aree” quindi via Pesaro e possibilità di inserimento nel blocco di Ravenna e Forlì, già “sposata” con Cesena. Come dire, le tre province romagnole insieme in una istituzione amministrativa, un riconoscimento della regione Romagna.

g.m.f.

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