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Uno studio sammarinese al convegno mondiale sull'Alzheimer

Verrà presentato a Londra il 21 e 22 maggio

di Giacomo Barducci
18 apr 2019
Uno studio sammarinese al convegno mondiale sull'Alzheimer
Uno studio sammarinese al convegno mondiale sull'Alzheimer

Identificare nuovi “markers”, ovvero segnali, che permettano una diagnosi sempre più precoce dell'Alzheimer. È l'obiettivo dello studio sulla demenza svolto a San Marino che sarà presentato ufficialmente il 21 e 22 maggio a Londra durante il Convegno Mondiale sull'Alzheimer, cofinanziato dall'Istituto per la Sicurezza Sociale e l'Università degli studi della Repubblica di San Marino.

La ricerca coinvolge i professionisti dell'Unità Operativa Semplice di Neurologia e diverse università del Regno Unito come la Bristol University. Studio che vede l'ospedale di San Marino come centro di riferimento e coordinamento. Questo lavoro, dichiara il direttore generale dell'ISS Andrea Gualtieri: "Dimostra quanto le realtà piccole come San Marino possano fornire il loro concreto apporto alla ricerca". 

San Marino è il posto ideale per la ricerca data la poca popolazione e un’aspettativa di vita tra le più alte al mondo. Queste caratteristiche ne fanno una piattaforma adatta per l’indagine delle condizioni di salute di lunga durata, come il morbo di Alzheimer e la demenza. La Neurologia di San Marino, da tempo effettua valutazioni neurocognitive, cioè valutazioni della memoria, dell’attenzione, del linguaggio e delle altre funzioni cognitive che possono subire una alterazione a seguito di lesioni o disfunzioni del sistema nervoso centrale, come le patologie neurodegenerative, tra le quali l’Alzheimer.

Da due anni inoltre, per supportare le famiglie dei pazienti è nata "aaspic": l'associazione sammarinese sostegno patologie invecchiamento celebrale. Un associazione no-profit di familiari che si occupa di queste patologie.

Nel servizio le interviste a Susanna Guttmann (direttore UOS Neurologia), Edoardo Barvas (Neurologo), Chiara Monaldini (Neurologo)  


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