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Vaccino anti-Covid ai bambini, tutto quello che c'è da sapere. I pediatri rispondono alle domande più diffuse

Vaccino anti-Covid ai bambini, tutto quello che c'è da sapere. I pediatri rispondono alle domande più diffuse.

Quasi tutta la comunità scientifica concorda sul fatto che anche nelle fasce più giovani della popolazione i vantaggi offerti dalla vaccinazione siano superiori ai rischi. Le autorità vaccinali stanno comunque continuando ad analizzare le segnalazioni di farmacovigilanza per intervenire in caso di necessità.

Benedetta de Mattei ha raccolto le risposte di alcuni tra i massimi esperti in materia, della Società Italiana di Pediatria, ai dubbi più comuni sulla vaccinazione nella fascia d'età 5-11 anni.

Ritiene che il vaccino Covid-19 sia sicuro per i bambini? Lo consiglierebbe ai suoi nipoti?
Annamaria Staiano, Presidente SIP: Come Società Italiana di Pediatria (SIP) siamo a favore del vaccino 5-11 anni perché lo riteniamo sicuro ed efficace. Gli studi condotti in fase 3 hanno dimostrato un’efficacia superiore al 90%. Per quanto riguarda la sicurezza possiamo anche considerare gli studi di fase 4, cioè dopo aver vaccinato milioni di bambini. Sappiamo, infatti, che in America sono stati vaccinati più di 3 milioni di bambini nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni, così come nella stessa fascia d’età sono stati vaccinati bambini in Israele e in Canada. Gli effetti collaterali sono minimi, del tutto sovrapponibili a quelli delle altre vaccinazioni. Io ho un nipotino di 6 anni e uno di 7 e sarò ben contenta di farli vaccinare proprio per l’efficacia e la sicurezza di questo vaccino.
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Perché vaccinare i bambini se nella maggior parte dei casi contraggono la malattia in forma lieve?
Giuseppe Banderali, Vicepresidente SIP e Direttore Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale San Paolo di Milano: Bisogna vaccinare i bambini nella fascia d’età 5-11 anni perché pur avendo delle manifestazioni cliniche meno gravi degli adulti, e soprattutto degli anziani, anche in questa fascia d’età ci sono molti bambini che sono stati ospedalizzati per la patologia da coronavirus, sia in Italia che nel resto del mondo. Ci sono bambini finiti in terapia intensiva pediatrica e purtroppo alcuni che sono mancati. Per questo motivo anche loro hanno gli stessi diritti di tutta la popolazione mondiale ad essere vaccinati con un vaccino efficace che si sta evidenziando essere molto sicuro visto la grande quantità di vaccini che sono ormai stati eseguiti in tutto il mondo. Come tutte le vaccinazioni potrebbe succedere che successivamente possa esserci qualche piccolo fastidio locale o disturbo. In questo caso si tratta sempre allo stesso modo: impacchi di arnica o impacchi freddi e semplicemente un po’ di paracetamolo nel caso ci fosse una piccola reazione febbrile. Oltre a questo, non ci aspettiamo altre problematiche.

Quali sono gli effetti avversi della vaccinazione?
Rino Agostiniani, Tesoriere SIP e Primario di Pediatria dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia: I dati degli studi che abbiamo attualmente a disposizione sono quelli che hanno portato all’approvazione della vaccinazione nella fascia d’età 5-11 da parte degli organismi internazionali di verifica e controllo. Questi dati ci dicono che gli effetti avversi sono rari e di lieve entità: dolore locale, senso generale di malessere, mal di testa. Tutto questo accade in situazioni molto rare e in maniera simile a quello che si verifica per le fasce d’età più avanzate. Nella fascia 12-16 anni sono stati descritti dei casi di miocardite ma abbiamo visto che si tratta di eventi assolutamente rari, ad evoluzione benigna e che sono sicuramente molto meno frequenti e importanti di quello che invece può accadere una volta che si viene in contatto con il virus.

La vaccinazione potrebbe avere degli effetti a lungo termine sui bambini?
Giovanni Vitali Rosati, Tavolo Tecnico Vaccinazioni SIP: Dobbiamo distinguere due tipologie di problemi: una di tipo biologico e una basata sui dati. Quest’ultima al momento non è possibile averla in quanto dobbiamo fare un periodo di osservazione e follow up sufficientemente lungo per poter dire cosa succederà più tardi, tra qualche anno o tra diversi mesi. La sperimentazione di cui abbiamo disponibilità ha avuto un follow up piuttosto breve durante il quale non si sono verificati effetti collaterali importanti, neanche le miocarditi. Dal punto di vista biologico, invece, posso escludere che ci possano essere degli effetti collaterali a lungo termine. E’ una bufala che l’mRNA messaggero rimanga nel vaccinato e possa a lungo termine andare a dare qualche alterazione. Sappiamo, infatti, che questo mRNA messaggero una volta entrato nel nostro organismo dà il messaggio della costruzione della proteina spike e poi viene immediatamente distrutto, quindi non ci sono alterazioni genetiche. Da questo punto di vista dunque massima tranquillità. Dal punto di vista dei dati disponibili, invece, ancora non li abbiamo e quindi potremo rispondere bene a questa domanda tra un po’ di tempo.
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I bambini che hanno contratto il Covid devono vaccinarsi?
Guido Castelli Gattinara, Presidente SITIP e Direttore Centro Vaccinazioni dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: Sì, anche i bambini che hanno contratto il Covid devono vaccinarsi. Questo perché è stato dimostrato che l’immunità che provoca la malattia da virus selvaggio, cioè dopo l’infezione, non è sufficientemente alta da proteggere i bambini per un periodo sufficientemente lungo. Negli studi che sono stati effettuati negli adulti si è visto che dopo la vaccinazione l’immunità raggiunge livelli molto più alti e che la risposta immunitaria è molto più protettiva. Tanto è vero che ci sono studi scientifici che hanno dimostrato come i soggetti vaccinati si infettano di meno dopo una prima infezione rispetto a quelli che invece hanno solo avuto l’infezione. La risposta anticorpale è potenziata dalla vaccinazione, ecco perché anche nei bambini dobbiamo fare la vaccinazione dopo l’infezione da Covid-19. Naturalmente prima di vaccinare dobbiamo aspettare che le manifestazioni cliniche siano completamente passate, che la quarantena sia finita, che non ci sia più dimostrazione di sintomi o della presenza di virus in circolo. Sarà sufficiente fare una sola dose soprattutto se è fatta nell’ambito di 6 mesi dopo l’infezione. Se invece sono passati più di 6-12 mesi i bambini andranno vaccinati come gli altri con le due dosi standard a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.

I bambini asmatici e con problemi respiratori, se contagiati dal Sars-CoV-2, hanno conseguenze più serie? Possono essere vaccinati?
Fabio Midulla, Presidente SIMRI e Responsabile Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma: I bambini che soffrono di asma sono bimbi che devono essere considerati fragili rispetto al Sars-CoV-2. Sappiamo tutti, infatti, che il Sars-CoV-2 fa parte dei virus respiratori e quindi c’è il rischio che i bambini con l’asma possano avere delle forme più gravi. Anche se dalla letteratura sembrerebbe che i bambini con l’asma che hanno contratto l’infezione abbiano poi avuto una forma lieve. Il vaccino contro il Covid devono farlo assolutamente, devono essere considerati una popolazione fragile. In generale l’allergia (agli inalanti, all’acaro, ai pollini) non è assolutamente una controindicazione a vaccinarsi contro il Covid. L’unica controindicazione vera è essere allergici al PEG (polyetylenglycol) che è una sostanza che sta dentro al vaccino ma che si trova anche in molte altre sostanze come saponi, shampoo, detersivi e in alcuni altri farmaci. Quindi è difficilissimo che un paziente vada a fare il vaccino per il Covid e non sappia che ha un’allergia contro questa sostanza. Se poi dopo il vaccino si hanno delle reazioni particolari cutanee allora il soggetto va rivalutato prima di fare la seconda dose.

Come gestire la vaccinazione per il Covid e le altre previste in questa fascia d’età?
Susanna Esposito, Responsabile Tavolo Tecnico Malattie Infettive SIP: Le vaccinazioni di routine per gran parte possono essere somministrate in concomitanza con i vaccini contro il Covid. I genitori devono ricordarsi l’importanza di mantenere elevate coperture vaccinali per quelli che sono i vaccini tradizionali dell’età pediatrica e adolescenziale e allo stesso tempo vaccinare contro il Covid in contemporanea o a qualsiasi distanza di tempo. Fa eccezione il vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV) che è un vaccino a virus vivo attenuato. In questo caso è necessario rispettare una distanza di 14 giorni prima o dopo la somministrazione o del vaccino MPRV o del vaccino contro il Covid. Saranno i centri vaccinali che osserveranno se vi è stata la somministrazione dell’uno e dell’altro e quindi si occuperanno di garantire questa distanza. Va però ribadita l’importanza di una copertura vaccinale elevata per quelli che sono i vaccini di routine e anche l’importanza della vaccinazione per il Covid nei bambini e negli adolescenti.

Benedetta De Mattei
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