Venerdì 3 maggio, giornata mondiale della libertà di stampa

Libertà di stampa: vettore di trasformazione delle società, presupposto essenziale di civiltà e democrazia, che si concretizza nel diritto-dovere di informare senza censura o condizionamento e nel conseguente diritto ad essere informati. Premessa irrinunciabile da cui prende le mosse il convegno “Libera Stampa, Libero Stato” che si terrà sul Titano venerdì 3 maggio per un confronto a tutto campo tra istituzioni e operatori del settore sulle linee guida per la nuova legge sull'informazione e l'editoria, e fare contemporaneamente il punto sulla situazione sammarinese. Ne discuteranno nomi noti del giornalismo italiano come Andrea Pancani, Massimo Caviglia, e poi Uliano Lucas e Padre Ciro Benedettini, vice direttore della sala stampa vaticana, oltre al direttore di San Marino RTV, Carlo Romeo; il direttore della DIRE Nico Perrone; e Gianni Merlo, presidente dell'Associazione Internazionale Stampa Sportiva. Il convegno sarà trasmesso in diretta sulla nostra emittente a partire dalle 9.30 e in streaming sul sito www.smtvsanmarino.sm. In quanto a libertà di stampa ed editoriale, nel Rapporto Freedom House 2012 la Repubblica figura al 14esimo posto insieme a Germania e Portogallo tra i Paesi dell'Europa occidentale, stracciando la vicina Italia, solo 24esima e con una stampa definita addirittura semi-libera. Graduatoria dominata dai Paesi scandinavi. Se si considera, invece, la classifica mondiale della libertà di stampa 2013 stilata da Reporter senza frontiere, lo scenario cambia completamente: 179 paesi elencati e San Marino neppure contemplato. Italia relegata alla 57° posizione. Al di là dei criteri di compilazione di certe liste, più o meno motivati, il fine ultimo e dovere dell’attività giornalistica resta la ricerca della verità. L'informazione è un potere da esercitare con libertà ma anche responsabilità.
Come non ricordare il caso, emblematico, di Enzo Tortora? Il 17 giugno 1983 il giornalista e conduttore televisivo veniva arrestato per le accuse, false, di tre camorristi. Nel 1987 sarà assolto in Cassazione e, poco più avanti, morirà. Un clamoroso errore giudiziario e insieme un caso in cui fu la stampa stessa a rendere carne da macello proprio uno dei suoi.

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