Verità per Regeni, Di Maio a Ue: "ferita anche europea". Cartelli esposti anche all'Università di San Marino

Il Presidente Mattarella: "L'Egitto dia adeguata risposta"

Verità per Giulio Regeni. A 5 anni dal rapimento e dall'uccisione al Cairo del giovane ricercatore friulano, “ci attendiamo – dice il Presidente Mattarella - piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia. L'azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità”. Il 29 aprile si terrà l'udienza preliminare davanti al Gup di Roma per i 4 agenti dei servizi segreti accusati di sequestro, torture e omicidio. Oggi il caso è al centro del Consiglio degli Esteri Ue, a parlarne in videoconferenza il ministro Luigi Di Maio.
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"La vicenda di Regeni riguarda tutti, non solo l'Italia", ha scritto Piero Fassino, presidente Commissione Affari esteri della Camera, agli omologhi dell'Unione, chiedendo "di assumere ogni iniziativa parlamentare, sul piano politico e diplomatico, a livello sia bilaterale che multilaterale", un "impegno per la legalità internazionale e per il rispetto dei diritti umani". Intanto la comunità di Fiumicello, il paese dov'è cresciuto il ricercatore, si prepara a ricordarlo. Chiede verità per Regeni anche l'Università di San Marino che ha esposto agli ingressi scritte nere su cartelli gialli. Sotto il terrazzino dell'ex tribunale spunta anche la sagoma di Patrick Zaky, attivista egiziano e studente all’Università di Bologna, detenuto in Egitto da quasi un anno e il cui ritratto sarà proiettato per un mese sul Campidoglio.

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