Il vescovo Andrea Turazzi si rivolge ai partecipanti all'imminente incontro con papa Francesco

Essere in partenza: incontrare un testimone e guida spirituale come il Papa “punto di riferimento” per tutti (anche per i non credenti) è motivo di speranza e perché no d'entusiasmo. L'augurio è di riportare a casa “la carica” per amici e colleghi.
Il pastore ricorda l'impegno educativo nei confrnti dei ragazzi che non è delegabile alla sola scuola. “Nel rispetto dei ruoli” la mera istituzione scolastica non può presumere di fare da sé.
Ci vuole simpatia e partecipazione di tutte le componenti: ecco i suggerimenti del vescovo Andrea:
accoglienza, valorizzare la persona per quel che è; incontro, riconoscere le risorse di ognuno rispettando i più deboli; impegno, verso scelte consapevoli per il sacrificio come investimento sul futuro; cittadinanza, diventare 'abitatori' di una scuola che impartisce educazione anche all'affettività e all'interiorità: “ come lievito nella pasta secondo le ragioni della fede”-per chi si dichiara cristiano.
Monsignor Turazzi conclude la sua lettera “con simpatia” esortando a far bella la scuola di tutti, genitori e insegnanti compresi, dicendo buon viaggio a Roma e nella vita.
fz

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