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Viaggi in luoghi a rischio? Il Governo italiano chiede il rimborso spese

21 gen 2009
In Somalia
In Somalia
Giro di vite, in futuro, sui costi sostenuti dal Governo per i turisti fai da te che si recano "in modo imprudente" in Paesi considerati a rischio. E' la proposta avanzata dal Comitato parlamentare per la sicurezza al governo italiano. “La proposta - precisa la nota del Comitato presieduto da Francesco Rutelli - non interesserebbe i funzionari di organizzazioni internazionali, né i religiosi né i membri di organizzazioni non governative che operino in base a progetti nazionali, comunitari o internazionali". La vicenda degli italiani tenuti in ostaggio nel settembre scorso - e poi rilasciati - al confine tra Sudan, Egitto, Ciad e Libia, ha riproposto la necessità di maggiori cautele da parte dei viaggiatori che si recano in zone a rischio in modo imprudente. Tra gli interventi proposti al Governo anche quello di "stabilire che in tutti i casi in cui il comportamento dei turisti sia stato senza alcuna scusa imprudente - ad esempio, se qualcuno si avventurasse al largo della Somalia, dove solo nel 2008 sono state attaccate dai pirati 111 imbarcazioni - tutte le spese sostenute dallo Stato Italiano per garantire la necessaria assistenza dovranno essere rimborsate”. Quindi, gli italiani che decideranno di fare i turisti in zone del mondo segnalate dalla Farnesina come a forte rischio, potrebbero - nel caso di un intervento di soccorso dello Stato - vedersi recapitare il conto a casa.

Sonia Tura

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