Wikileaks, inarrestabile il flusso di informazioni

Julian Assange è in isolamento nel carcere di Londra, ma il flusso di informazioni non si ferma. Forte del sistema messo in piedi dal fondatore di Wikileaks e dagli hackers che hanno carpito i delle note diplomatiche riservate. L’ultima vittima il Vaticano. Descrivono un mondo non al passo con i tempi, una città che non comunica, criptica e antiquata, con un responsabile di politica estera non all’ altezza del ruolo. Giudizi che il Vaticano ha ridimensionato dicendo che sono opinioni personali e come tali valgono. Cinque grandi quotidiani internazionali sono diventati il canale privilegiato per le informazioni riservate, che non svelano nulla di nuovo, ma danno corpo alle voci e indiscrezioni giornalistiche. A loro sono stati consegnati 250mila files di informazioni riservate, a loro il compito di selezionarli. L’operazione mediatica e la diffusione dati riguarda infatti solo 1.500 files, pubblicati col contagocce. Informando di volta in volta, il dipartimento di stato americano o i paesi direttamente interessati dalle rivelazioni. Oggi, intanto, davanti a consolati e ambasciate di doversi paesi, ci sono state manifestazioni filo Assange, sul quale, dopo l’accusa di violenza sessuale, potrebbe ricadere anche quella di spionaggio. Gli stati uniti stanno valutando questa possibilità, benché entri in collisione con il primo emendamento della costituzione che garantisce la libertà di parola e di stampa.

Giovanna Bartolucci

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