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Yara, si cerca il corpo in uno stagno

6 dic 2010
Svuotato un invaso, controllata una fonderia, di Yara, la ragazza di Brembate Sopra, ancora nessuna traccia. Brembate ha meno di 8mila abitanti. Yara è figlia di una provincia dove ci si conosce tutti, si lasciano andare i figli da soli a scuola, in palestra, dagli amici. E’ sempre stato così. Oggi poi questi figli hanno il telefonino, per avvisare i genitori di un ritardo o un cambio di programma. La provincia è la stessa, ma la società è cambiata. Il paese dove i figli degli altri erano in qualche modo anche figli nostri, non c’è più. E così torna la paura dell’uomo nero. Meglio se extracomunitario. Ma la paura, seguita dall'ansia, mette ancora più in pericolo i nostri ragazzi. Non facciamo diventare un fatto di cronaca una minaccia totalizzante per la vita degli adolescenti, è l'appello degli psicologi. Ed è rivolto ai genitori che, nella maggior parte dei casi, caricano i ragazzi di paura. Non solo. In molti padri e madri parte il controllo ossessivo. Una operazione che oltre a rendere i giovani meno autonomi, li allontana dai genitori. La confidenza, ripetono gli esperti, è l'unico strumento per controllare i nostri figli e per aiutarli a valutare le situazioni che si trovano a vivere. L’importante è parlare con i ragazzi di casi come quello di Yara e aprire le porte di casa agli amici dei propri figli per conoscerli meglio.

Sonia Tura

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