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Aeroporto Fellini: “Revoca della concessione in mancanza di strategie di sviluppo”

10 giu 2017
Aeroporto Fellini: “Revoca della concessione in mancanza di strategie di sviluppo”
Il politico riminese interviene sull’attuale gestione dell’aeroporto Fellini di Rimini chiedendo se non si possano “configurare gli estremi di una revoca della concessione e, in caso affermativo e di recidiva del gestore”, se non si debba provvedere “a proporre ai Ministeri di riferimento la revoca della concessione in favore di altro soggetto da identificare secondo i criteri stabiliti dalla Legge e dal Codice della Navigazione”.
Nel suo intervento Pruccoli chiede se la Presidenza della Regione “sia a conoscenza di risorse investite da Airiminum per lo scalo riminese e quale sia il destino di questa strategica infrastruttura che dovrebbe essere, funzionale al territorio in cui è inserita”. E se non si “ritenga opportuno aprire un tavolo di confronto con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e ENAC per chiedere al gestore l'esistenza di strategie di sviluppo dell'aeroporto e ottenere le risposte che legittimamente il territorio pretende di avere”.
Pruccoli formula queste domande dopo aver ricordato, nell’interrogazione, che Airiminum 2014 Spa (società che gestisce il Fellini dal marzo 2015 dopo l’aggiudicazione del bando di gara) si era impegnata in un piano di sviluppo e di investimenti. Invece: “non ha posto in essere un solo investimento strutturale di quelli promessi in presentazione di gara d'appalto”.
Pruccoli sottolinea, inoltre, come il Fellini sia stato svuotato di molti servizi utili all’utenza che “oggi non gode di alcun tipo di confort e lo standard offerto non è certamente all'altezza di un aeroporto internazionale inserito nel ristretto elenco degli aeroporti di interesse nazionale. Quasi la totalità delle attività di servizio di terra preesistenti, sono dapprima state costrette all'esborso di onerosissimi canoni di occupazione del suolo e infine costrette ad abbandonare i loro siti, in qualche caso occupati da 40 anni, per effetto della decisione unilaterale del gestore volta all'estromissione di tutti i soggetti mediante invio di missiva nella quale ha comunicato l'intenzione di non rinnovare nessuno dei contratti di occupazione in scadenza. Quanto sopra senza il minimo scrupolo rispetto ai riflessi negativi occupazionali di tutte le coinvolte attività”.
Pruccoli stigmatizza anche la politica di gestione adottata nei confronti dei soggetti operanti nell'Aeroporto che: “ha persino portato a richiedere a un soggetto istituzionale del territorio che si occupa di accoglienza informazione e promozione turistica un canone di locazione di 3000 euro al mese per uno spazio di 40 metri quadri con un contratto minimo di 36 mesi. Per quanto sia da rispettare la politica di un soggetto privato che ha come scopo il legittimo lucro, la convenzione fra gestore ed E.N.A.C, risulta pesantemente disattesa da parte del gestore, il quale è venuto sistematicamente meno a degli obblighi precisi, senza per altro che E.N.A.C, abbia provveduto ad alcuna sanzione”.
Altre annotazioni di Pruccoli: “Il gestore non ha provveduto all'emissione di bandi per la rassegnazione degli spazi interni. Il gestore non ha provveduto alla messa in sicurezza dell'aerostazione dal punto di vista delle norme antincendio; ha disprezzato il dialogo con le categorie economiche locali, con le amministrazioni e con praticamente tutti i soggetti istituzionali del territorio. Ha estromesso qualsiasi attività di servizio in spregio di ogni regola di trasparenza ed equità; è prossimo alla chiusura dei contratti degli ultimi operatori aeronautici rimasti quali FINNAIR, LUXAIR, AIR BERLIN, VIM, YAMAL che sono poi gli stessi che nel 2016 hanno permesso allo scalo di chiudere con un saldo di poco superiore ai 200mila movimenti. Ad oggi i dati sulla movimentazione risultano autocertificati e di questi alcuni fanno riferimento a destinazioni che certamente non hanno un rilievo turistico e di ricaduta sul territorio. Fermo restando il deludente risultato di un aeroporto che solo fino a pochi anni fa era proiettato verso il milione di movimenti, nulla è dato sapere rispetto alle modalità che il gestore vorrà perseguire per incrementare il traffico incoming, visto che, aldilà delle trionfali dichiarazioni, non si ha notizia di contratti firmati né di accordi assunti con compagnie aeree per la stagione summer 2017, cosa che normalmente avviene nel periodo ottobre/dicembre dell'anno precedente”.
Pruccoli conclude la sua Interrogazione affermando che: “Appare inoltre del tutto pretestuosa la posizione dichiarata dal presidente di Airiminum 2014 in occasione della recente fiera di settore a Rimini rilasciata a Icaro TV, nella quale veniva comunicata l'indisponibilità ad eseguire investimenti in assenza del Decreto definitivo di gestore totale da parte di MIT e MEF. La pretestuosità si rileva dalla lettura dell'art. 21 della convenzione che certifica come gli impegni di convenzione siano vincolanti per il gestore dalla data della firma, ovvero dall'1 marzo 2015. Da rilevare inoltre che pure nelle note vicende che hanno portato al fallimento della precedente società di gestione Aeradria, come lo stesso curatore fallimentare accertò, circa 30 milioni furono destinati per gli investimenti necessari all'Aeroporto per rientrare, tra l'altro, tra gli aeroporti di interesse nazionale e per avere tutte le condizioni necessarie all'operatività. Illustri economisti valutarono la ricaduta sul territorio riminese dell'aeroporto correttamente funzionante in un valore non inferiore ai 780 milioni, fatturato che è praticamente scomparso con evidenti ferite per tutto il circondario e l'asset turistico”.

Comunicato stampa


Giorgio Pruccoli
Consigliere regionale Pd
Componente III Commissione
Territorio, Ambiente, Mobilità

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