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Aldo Drudi firma il manifesto balneare 2016 di Rimini

15 giu 2016
Il manifesto
Il manifesto
La tradizione del manifesto balneare viaggia, nel 2016, lungo una strada diretta verso una meta inconsueta: la cultura ‘indie pop’, l’immaginario e la simbologia dei biker, il linguaggio che procede per accumulo di segni del fumetto e del tatuaggio a interpretare Rimini, in quello che ormai da 15 anni è un progetto e un appuntamento classico dell’estate riminese.

E’ infatti lo stile figurativo e fiammeggiante di Aldo Drudi, il racing designer più conosciuto al mondo per avere reso accattivante e desiderato l’universo dei leggendari piloti di motociclismo, ad ‘aggredire’ il manifesto balneare 2016 della città di Rimini.

Aldo Drudi- da più di 20 anni riconosciuto protagonista nei paddock della ‘costruzione’ dell’universo estetico dei centauri, diventato icona internazionale - allarga i suoi orizzonti creativi e porta la sua esperienza e la sua ricerca del segno nel design contemporaneo per offrire il suo contributo all’interpretazione di una città dalle mille sfaccettature.

Ed è il linguaggio contemporaneo dei tatoo che incornicia lo scorcio di paesaggio balneare, raffigurato nel manifesto: l’ingresso di un bagno con la sedimentazione organizzata di elementi, luoghi comuni, simbologie universali, messaggi enigmatici. Un lavoro che evoca il disegno naif di Jovanotti, realizzato nel 2005, allorché l’artista scelse anch’esso uno stabilimento balneare come teatro dell’accumulazione di oggetti e simboli visivi.

Un linguaggio pop contemporaneo per un autore che da decenni ormai lavora a stretto contatto con i campioni del firmamento mondiale del motociclismo, dedicando il suo lavoro alla cura generale dell'immagine del pilota - dal casco, alla tuta, alle personalizzazioni estetiche - vestendo veri e propri miti del motociclismo come Doohan, Schwantz, Haga, Edwards, Biaggi, Roberts, Mamola, Cadalora, Simoncelli e ovviamente Valentino Rossi.

Come spiega lo stesso autore : "Ho scelto il segno del tatuaggio – spiega Aldo Drudi – per un linguaggio grafico moderno attraverso il quale poter unire tutti gli elementi classici e simbolici della balneazione. Il tutto incorniciato dalla scritta che campeggia in alto ‘VIENI OLTRE’, che è una espressione tipica della nostra gente, un errore grammaticale e allo stesso tempo un invito, una promessa: vieni a Rimini, troverai qualcosa di più, oltre le tue aspettative. E poi c’è una citazione che è una firma: la moto del mitico ‘Paso’ che simboleggia tutto il mio mondo e i miei ricordi di quando venivo a vedere Pasolini per la Mototemporada con mio babbo e mio fratello. Penso che il mio lavoro non possa prescindere dalla passione per questo sport, dalle emozioni e i colori del fantastico mondo delle corse. E’ la cifra del mio stile e bisogna aver guidato moto in pista per sapere di cosa si tratta”

"E' un manifesto - commenta il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi - che interpreta la contemporaneità, è un caleidoscopio di segni che raccolgono l'anima della terra riminese. Lo presentiamo non a caso su questo tetto da cui si vede la partenza della via Emilia, che ospita la Biennale del Disegno, che è l'officina aerea di un gioiello d'arte della meccanica come la moto 'Burasca'. Da questo tetto si spalanca una finestra sul mondo attraverso uno dei nostri talenti italiani affermati nel mondo".

Dopo René Gruau (2000), Gianluigi Toccafondo (2003), Milo Manara (2004), Jovanotti (2005), Luca Giovagnoli (2006), Pablo Echaurren (2007), Marco Morosini (2008), Alessandro Bergonzoni (2009), Francesca Ghermandi (2010), Eron (2011), Francesco Bocchini (2012), Marco Neri (2013), tocca ancora una volta ad una firma di levatura internazionale il compito di filtrare Rimini attraverso la propria poetica.

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