ANIS: “Le aziende che vogliono assumere devono avere tempi certi e risposte precise"

"Si vada avanti con la riorganizzazione dell’Ufficio del Lavoro e gli altri interventi per aumentare la competitività delle imprese, senza pregiudizi su strumenti che in tutti i Paesi democratici si utilizzano già da anni”

ANIS: “Le aziende che vogliono assumere devono avere tempi certi e risposte precise".

Il mercato del lavoro è in continua evoluzione e occorre avere norme e strutture adeguate ed allineate sia alle rinnovate esigenze delle imprese sia alle aspettative dei lavoratori. Per questo da oltre dieci anni si attende una complessiva riforma del sistema sammarinese che intervenga sul collocamento così come sugli ammortizzatori sociali e sulle politiche attive. Si tratta quindi di una riforma strutturale molto complessa, che necessita di attente riflessioni e verifiche tecniche, ma nel frattempo non si può mantenere una situazione talmente ingessata da impedire alle imprese di cogliere le opportunità offerte dal mercato. Occorre compiere con coraggio e al più presto un deciso passo in avanti nella direzione di un più semplice ed efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro, attuando alcuni interventi che saranno poi funzionali alla complessiva riforma. Alcuni di questi sono stati presentati dalla Segreteria al Lavoro nelle scorse settimane e, in attesa degli opportuni approfondimenti, sono diversi gli obiettivi a nostro modo condivisibili. Uno di questi, che riguarda l’intero sistema economico e che da anni chiediamo di raggiungere, è infatti quello di ridurre ma soprattutto rendere certi i tempi per le assunzioni: corre l’obbligo di ricordare che queste richieste vengono avanzate da imprese che credono nel nostro territorio e qui stanno investendo o che stanno per farlo e le risposte devono essere puntuali e precise, cosa che spesso non avviene per diversi motivi. L’attuale procedura, nel caso in cui non vi sia personale nelle liste di avviamento al lavoro e quindi si debba ricorrere a personale frontaliero, può comportare anche ben 30 giorni lavorativi di attesa dalla richiesta numerica, che possono perfino aumentare significativamente nel caso in cui l’Ufficio Attività Economiche respinga la domanda e venga esperito il ricorso alla Commissione per il Lavoro, che si riunisce una volta ogni 20 giorni circa. Sono tempi incompatibili con le dinamiche del mercato, che penalizzano enormemente le aziende sammarinesi, le quali, oggi più che mai, rischiano di perdere clienti e fatturato per questi ritardi. Chiediamo dunque tassativamente di definire in 2 giorni il tempo di risposta dell’ufficio trascorso il quale deve considerarsi quale silenzio-assenso. Parallelamente, è urgente l’istituzione della lista degli “immediatamente disponibili” e l’analisi puntuale dei fabbisogni formativi in risposta alle esigenze professionali delle imprese, così come è essenziale che gli iscritti alle liste di collocamento siano correttamente e compiutamente profilati per evitare inutili perdite di tempo alle imprese, ai disoccupati e allo stesso Ufficio. In quest’ottica, ovviamente, siamo favorevoli alla proposta di una maggiore flessibilità per le imprese che vogliano assumere personale qualificato. Sempre al fine di velocizzare e implementare il servizio del collocamento e dell’orientamento/riqualificazione dei lavoratori, crediamo vada presa in concreta considerazione la proposta di affiancare il servizio pubblico con uno privato, come avviene in tantissimi altri Paesi, a partire da quelli europei. È una proposta condivisibile, coerente con l’eliminazione del divieto di mediazione. Sempre a confronto con altri ordinamenti nazionali, ovviamente di Paesi democratici e con elevati standard di welfare e diritti, è ancor più evidente la mancanza di diversi strumenti di flessibilità che per le imprese significa meno competitività rispetto a imprese italiane o europee, per restare nel mercato più vicino a noi. Nelle ipotesi della Segreteria al Lavoro c’è un intervento sul lavoro occasionale che va in questa direzione, ma che non risponde alle esigenze di tutti i settori economici. Per reagire tempestivamente alle nuove dinamiche dei mercati, agli ordini e alle commesse che continuano a presentarsi in modo altalenante, occorrono strumenti più idonei e già sperimentati con successo in tantissimi altri Paesi, dove non sono venuti meno diritti né tutele. Anche in questo caso, occorre avere la determinazione di compiere un passo decisivo in questa direzione, consapevoli che lo si fa sulla via dello sviluppo economico e che tutti gli ostacoli prettamente ideologici e pregiudiziali, in quanto tali, sono superabili. Preme infine ribadire l’urgenza di questi interventi, perché per San Marino il mercato del lavoro rappresenta una delle poche fondamentali leve che può gestire in totale autonomia nell’ottica di massima efficienza ed efficacia. Al contrario il nostro sistema oggi, raffrontato con quelli dei paesi più evoluti in cui operano i concorrenti delle nostre imprese, si distingue per arretratezza, eccessivo livello di protezionismo e minori e inadeguati strumenti per rispondere alle esigenze di flessibilità delle imprese. Il cambiamento non sia solo una bella parola né una buona intenzione, ma diventi finalmente qualcosa di concreto. È il momento di puntare sulla ripresa e sul rilancio del paese con un programma di riforme capace di rendere più competitivo, nel breve e nel lungo periodo, l’intero sistema a cominciare dall’impresa, vero motore dell’economia.

c.s. ANIS
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