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Anis. Proposta di Legge sulla Rappresentatività

26 ott 2015
Anis. Proposta di Legge sulla Rappresentatività
Anis. Proposta di Legge sulla Rappresentatività
In questi giorni si assiste ad una alzata di scudi contro il progetto di legge sulla rappresentatività.
Qualcuno è giunto perfino a minacciare il ricorso agli organismi internazionali in nome dell’oltraggio alla democrazia.
In verità la necessità di rivedere in chiave evolutiva e più adeguata ai tempi la “Legge per la tutela del lavoro e dei lavoratori”, vigente da più di cinquant’anni, è invece evidente ai più.
Non vi è dubbio che l’aspetto dell’efficacia erga omnes dei contratti collettivi di lavoro va rimodulato con l’introduzione del principio della rappresentatività, al fine di fermare la sua applicazione distorta che sta creando solo caos e confusione.
A sostegno del fatto che si è di fronte ad una situazione irragionevole vi sono anche le valutazioni del magistrato sammarinese che, nell’affrontare la vertenza tra le organizzazioni sindacali, ha evidenziato in tutta chiarezza come l’attuale sistema risulti inidoneo ad assicurare l’unicità e l’univocità della funzione normativa della contrattazione collettiva.
Il principio dell’erga omnes è un tratto distintivo del nostro ordinamento e va preservato. Rispetto a quanto accade oggi va evitato che si possa giungere alla stipula di più contratti collettivi di lavoro per il medesimo settore.
L’intervento di aggiornamento proposto nasce proprio dalla consapevolezza che il contesto è profondamente mutato; i numeri sono cresciuti in maniera esponenziale e non è più ragionevole che organizzazioni prive di una sufficiente consistenza e dunque rappresentatività possano concludere contratti collettivi efficaci erga omnes e finiscano per imporre la volontà di una minoranza. E’ così che si violano i principi della democrazia.
La proposta di legge è di buon senso e va sottolineato che non ha lo scopo di mettere fuori gioco nessuna delle organizzazioni, sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. Quindi non costituisce una minaccia ma al contrario ha il pregio di fare chiarezza e di garantire certezza anche verso chi intende avviare una nuova attività d’impresa.
Per quanto riguarda le associazioni datoriali non può essere assolutamente condiviso il principio in base al quale si contino i datori di lavoro senza considerare il numero dei lavoratori alle loro dipendenze, visto che ciò di cui si parla è il contratto di lavoro che si applica a questi ultimi.
In definitiva il criterio della maggior rappresentatività è coerente con il principio generale di democrazia e pluralismo.

ANIS

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