Anpi interviene su Salvini e Borgonzoni alla Fiera di San Martino

Anpi interviene su Salvini e Borgonzoni alla Fiera di San Martino.

Dopo avere letto ieri sui giornali la risposta dell’On. Jacopo Morrone, deputato e segretario della Lega Romagna, riguardo alle nostre perplessità sulla opportunità della passerella elettorale degli On. Salvini e Borgonzoni alla fiera santarcangiolese di San Martino che si terrà in questo week end, questa mattina giunge alla nostra mail una comunicazione da parte di una sedicente signora di Gorgonzola che con un lessico che ha tutta l’aria di essere scritto da un generatore automatico, si dichiara estimatrice fino al midollo dell’On. Salvini; in calce al suo messaggio trovo la dichiarazione dell’On. Morrone uscita ieri sui giornali riguardo la visita dei nostr* a Santarcangelo in occasione della Fiera di San Martino. Vorrei rispondere a questa sedicente signora gorgonzolese, ma alla riapertura del messaggio per fornire una argomentazione puntuale, la mail non c’è più e dopo averla ricercata più e più volte concludo che si tratta di uno di quei messaggi che si autodistruggono dopo la loro lettura, La cosa mi appare come una provocazione accompagnata da una venatura di intimidazione. Detto ciò, seguendo il filo del mio pensiero, se prima avevo qualche perplessità, ora veramente lo stupore mi assale pensando che il nostro appello dai toni leggeri e moderati sia stato così male accolto al punto da indurre l’On. Morrone a dichiarare che le nostre parole sono “un esempio emblematico dell’istigazione all’odio politico”. Considerando anche il recente atteggiamento tenuto in Parlamento dalla Lega durante le votazioni per l’istituzione della “Commissione speciale sull’istigazione all’odio e al razzismo” proposta dalla senatrice On. Liliana Segre, credo che forse questi toni e queste modalità dimostrino quanto siano strumentali gli argomenti dell’odio ora, e della sicurezza prima, alla retorica della creazione del nemico. Inoltre paragonare la visita per il taglio del nastro dell’apertura della fiera del presidente della regione Emilia Romagna Bonaccini - iniziativa da ricondurre al suo ruolo istituzionale - alla simpatica passeggiata per l’assaggio della piadina, annunciata con tutti i crismi dell’iniziativa elettorale, mi sembra sia un’operazione di semplificazione alla quale, ahimè, le recenti vicende politiche ci hanno abituato e che si concretizza con la sovrapposizione del ruolo istituzionale a quello politico. Non starebbe a me sottolineare la diversità tra i due ruoli dove la differenza si evidenzia nel fatto che il presidente rappresenta tutti i cittadini di quella determinata regione - anche quelli che non lo hanno votato - mentre un segretario politico rappresenta solo la parte dei suoi sostenitori. Questo perché se in democrazia la forma è sostanza, il modo in cui i rappresentanti istituzionali -quali sono in questo caso il presidente della regione e i parlamentari- fanno e dicono le cose, generano sulla collettività un peso riconducibile alle loro responsabilità. Questo l’insegnamento impresso nella Costituzione nata dalla Resistenza con la quale i Partgiani nel fiore dei loro anni, costretti a intraprendere una guerra mondiale della quale il fascismo traditore fu responsabile e principale attore, hanno chiuso i conti con un secolo segnato dalla guerra, dall’intolleranza e dall’odio.

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