“Con il disegno di legge di riordino della pubblica amministrazione recentemente approvato, il Governo ha avuto la delega per riformulare il Codice dell'amministrazione digitale sulla firma digitale per i cittadini disabili”. Lo ha riferito ieri alla Camera il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Angelo Rughetti, in risposta all’interrogazione presentata dal deputato PD riminese Tiziano Arlotti, che aveva chiesto chiarimenti in merito al riconoscimento del valore legale dell'impronta digitale quale firma per i soggetti affetti da disabilità.
“Il Governo intende fare un vero e proprio salto di qualità verso il riconoscimento dei cosiddetti diritti di cittadinanza digitale e che vedrà impegnato tutto l'Esecutivo per arrivare a dei risultati già entro dicembre di questo anno – ha promesso Rughetti -. Il Governo intende attivare un confronto tecnico con l'AGID e il Dipartimento delle pari opportunità per studiare tecnicamente la soluzione più idonea. Una volta fatta questa verifica, verrà valutata l'opportunità di introdurre il sistema dell'impronta digitale quale strumento alternativo di firma per coloro che, affetti da disabilità motoria, non siano in grado di poter sottoscrivere i documenti di proprio pugno”.
Il sistema dell'impronta digitale, idoneo a facilitare i rapporti tra cittadini disabili e pubblica amministrazione (ad esempio per la firma di atti e compravendite di immobili, contratti di affitto o di locazioni, su scritture private di ogni genere) può presentare infatti rischi connessi alla sicurezza stessa, dato che le impronte digitali possono essere facilmente carpite e riutilizzate in maniera abusiva e fraudolenta.
“È necessario approfondire la tematica dal punto di vista tecnico partendo ad esempio da quanto già realizzato per gli ipovedenti e non vedenti per i quali esistano già certificatori in grado di fornire una firma digitale sicura e facilmente utilizzabile – aggiunge Tiziano Arlotti, che si è dichiarato soddisfatto della risposta -. Credo che nello spirito della delega che il Governo ha ricevuto, sulla base del provvedimento che abbiamo approvato pochi giorni fa qui alla Camera e che avrà il passaggio definitivo al Senato, ci siano tutte le condizioni perché possa essere affrontato anche tecnicamente questo aspetto, e si possa arrivare ad una soluzione sotto il profilo tecnico. Ritengo congrua la data del dicembre 2015, rispetto alle aspettative e alle necessità di fare questo confronto e dare una risposta non parziale. Ricordo che la risoluzione ONU sulla disabilità, approvata unanimemente, ha sancito in particolar modo che l'handicap non può solo essere una condizione sanitaria ma è anche un fenomeno di esclusione sociale, indicando anche quali possano essere i sistemi per fronteggiarla e le metodiche affinché ciò avvenga”.
“Il Governo intende fare un vero e proprio salto di qualità verso il riconoscimento dei cosiddetti diritti di cittadinanza digitale e che vedrà impegnato tutto l'Esecutivo per arrivare a dei risultati già entro dicembre di questo anno – ha promesso Rughetti -. Il Governo intende attivare un confronto tecnico con l'AGID e il Dipartimento delle pari opportunità per studiare tecnicamente la soluzione più idonea. Una volta fatta questa verifica, verrà valutata l'opportunità di introdurre il sistema dell'impronta digitale quale strumento alternativo di firma per coloro che, affetti da disabilità motoria, non siano in grado di poter sottoscrivere i documenti di proprio pugno”.
Il sistema dell'impronta digitale, idoneo a facilitare i rapporti tra cittadini disabili e pubblica amministrazione (ad esempio per la firma di atti e compravendite di immobili, contratti di affitto o di locazioni, su scritture private di ogni genere) può presentare infatti rischi connessi alla sicurezza stessa, dato che le impronte digitali possono essere facilmente carpite e riutilizzate in maniera abusiva e fraudolenta.
“È necessario approfondire la tematica dal punto di vista tecnico partendo ad esempio da quanto già realizzato per gli ipovedenti e non vedenti per i quali esistano già certificatori in grado di fornire una firma digitale sicura e facilmente utilizzabile – aggiunge Tiziano Arlotti, che si è dichiarato soddisfatto della risposta -. Credo che nello spirito della delega che il Governo ha ricevuto, sulla base del provvedimento che abbiamo approvato pochi giorni fa qui alla Camera e che avrà il passaggio definitivo al Senato, ci siano tutte le condizioni perché possa essere affrontato anche tecnicamente questo aspetto, e si possa arrivare ad una soluzione sotto il profilo tecnico. Ritengo congrua la data del dicembre 2015, rispetto alle aspettative e alle necessità di fare questo confronto e dare una risposta non parziale. Ricordo che la risoluzione ONU sulla disabilità, approvata unanimemente, ha sancito in particolar modo che l'handicap non può solo essere una condizione sanitaria ma è anche un fenomeno di esclusione sociale, indicando anche quali possano essere i sistemi per fronteggiarla e le metodiche affinché ciò avvenga”.
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