Venerdì 15 aprile, a Pesaro Studi (aula magna), alle ore 17.30, è in programma una conferenza dal titolo “Ascoltare l’universo con le onde gravitazionali – la nascita dell’astronomia gravitazionale”. L’incontro sarà coordinato dall’assessore comunale alla Crescita Giuliana Ceccarelli; interverranno Filippo Martelli (professore Associato di Fisica all’università degli studi di Urbino) e Matteo Montani (ricercatore del Dipartimento di Scienze Pure e Applicate dell’università degli studi di Urbino “Carlo Bo” – Team Virgo”).
“La prima rivelazione diretta delle onde gravitazionali avvenuta il 14 settembre del 2015 e annunciata al mondo lo scorso 11 febbraio – esordisce il professor Martelli - , ha aperto all'uomo una nuova finestra osservativa sull'Universo. Finora infatti tutte le nostre conoscenze del cosmo si basavano su informazioni raccolte attraverso la radiazione elettromagnetica, dalla luce visibile alle onde radio, dai raggi X ai lampi gamma”.
“Cosa sono le onde gravitazionali, perché è importante osservarle, l'estrema difficoltà della misura, le sofisticate tecniche adottate e le scoperte scientifiche associate all'evento osservato, verranno dunque presentate nell’incontro di venerdì a studenti, docenti e dirigenti scolastici”, evidenzia l’assessore Ceccarelli.
Le onde gravitazionali, increspature dello spazio tempo già ipotizzate da Einstein 100 anni fa, rappresentano un nuovo mezzo di indagine, un nuovo "senso" con il quale esplorare il cosmo e parlano di eventi catastrofici, come la collisione di due buchi neri di enorme massa che è all'origine dell'evento osservato. La rivelazione delle onde gravitazionali ha mostrato l'esistenza di fenomeni e di oggetti di questo tipo, finora solo ipotizzati, oltre a fornire la più precisa conferma della teoria della relatività generale. La difficoltà della misura ha reso questa un'impresa al limite delle possibilità della tecnologia attuale.
“La prima rivelazione diretta delle onde gravitazionali avvenuta il 14 settembre del 2015 e annunciata al mondo lo scorso 11 febbraio – esordisce il professor Martelli - , ha aperto all'uomo una nuova finestra osservativa sull'Universo. Finora infatti tutte le nostre conoscenze del cosmo si basavano su informazioni raccolte attraverso la radiazione elettromagnetica, dalla luce visibile alle onde radio, dai raggi X ai lampi gamma”.
“Cosa sono le onde gravitazionali, perché è importante osservarle, l'estrema difficoltà della misura, le sofisticate tecniche adottate e le scoperte scientifiche associate all'evento osservato, verranno dunque presentate nell’incontro di venerdì a studenti, docenti e dirigenti scolastici”, evidenzia l’assessore Ceccarelli.
Le onde gravitazionali, increspature dello spazio tempo già ipotizzate da Einstein 100 anni fa, rappresentano un nuovo mezzo di indagine, un nuovo "senso" con il quale esplorare il cosmo e parlano di eventi catastrofici, come la collisione di due buchi neri di enorme massa che è all'origine dell'evento osservato. La rivelazione delle onde gravitazionali ha mostrato l'esistenza di fenomeni e di oggetti di questo tipo, finora solo ipotizzati, oltre a fornire la più precisa conferma della teoria della relatività generale. La difficoltà della misura ha reso questa un'impresa al limite delle possibilità della tecnologia attuale.
Riproduzione riservata ©