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ASPETTANDO L’ORA DEL RESPONSO SUL TORMENTONE DEL POLO DEL LUSSO

12 mag 2016
Unione Sammarinese Commercio e Turismo
Unione Sammarinese Commercio e Turismo
Siamo alle ultime giornate che precedono la tornata referendaria.
I toni si fanno più acuti.
Lunedì sera 9 maggio ultimo scorso, sala gremita a Borgo Maggiore composta per la maggior parte da imprenditori edili, artigiani, ditte che si occupano del movimento terra.
Tra fischi da stadio e ansia spasmodica per assicurarsi un pò di lavoro.
A quale prezzo e con quali conseguenze poco importa, ciò che conta è poter riprendere a fare colate di cemento, come nei bei tempi passati, poi chi vivrà vedrà !
I toni si accendono anche sul versante del governo, i cui Segretari di Stato stanno perdendo il loro consueto applombe e la necessaria lucidità.
Come si fa a dichiarare (vedi l’Informazione dell’11 maggio) che il paese non può fermarsi adesso che si è riposizionato a livello internazionale e sta assumendo il carattere di Paese attrattivo, mentre siamo sotto scacco della Guardia di Finanza Italiana che ci ha messi tutti sotto la lente d’ingrandimento con un assedio informatico ?
A chi chiede spiegazioni e aiuto si risponde di non fare rumore , meglio tenere un profilo basso !
Chi governa si illude di salvare la faccia e la reputazione.
Sono i segreti di pulcinella, perché nel mondo globalizzato le notizie, quotidianamente rimbalzano da un capo all’altro dei continenti.
L’attrattiva di San Marino che alletta è costituita dalle convenzioni vantaggiose, attagliate sulle desiderata dei richiedenti.
Anche a noi sarebbe piaciuto essere coinvolti e confortati da un patto entro il quale ricomprendere le stesse condizioni di favore riconosciute ad altri.
Quanto meno per avere la possibilità di confrontarci e misurarci, non per ricevere elemosine, che respingiamo con forza, ma per intravvedere una opportunità.
Ciò non è stato fatto, anzi si è preferito demonizzare tutti coloro che osavano esprimere le loro perplessità e il dissenso.
Segretario Valentini, noi non siamo fra coloro che secondo Lei vogliono mandare a casa il governo rischiando di mandare a casa il Paese.
Noi a casa ci siamo già, perché volenti o nolenti, questo Paese è anche il nostro e ci vogliamo rimanere, da cittadini e non da sudditi, con le stesse opportunità che vengono offerte agli altri.
Ciò che chiediamo è che il governo rammenti che è stato chiamato a governare per il bene di tutti e non di una sola parte.
PER QUESTE RAGIONI RIBADIAMO IL NOSTRO CONVINTO “SI” AL QUESITO REFERENDARIO.

Unione Sammarinese Commercio e Turismo

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