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Assestamento di bilancio, la CSU chiede incontri urgenti al Governo e ai Capigruppo Consigliari

Preoccupa l’articolo 3, che autorizza il Governo ad emettere titoli del debito pubblico fino a 500 milioni di euro da collocare sul mercato finanziario internazionale. Una misura che avrebbe un fortissimo impatto economico sul bilancio pubblico

20 mag 2020
Assestamento di bilancio, la CSU chiede incontri urgenti al Governo e ai Capigruppo Consigliari

La Centrale Sindacale Unitaria ha inviato oggi pomeriggio una lettera con cui chiede di svolgere in tempi brevissimi, in videoconferenza, un incontro con il Congresso di Stato, ed un incontro congiunto con tutti i Capigruppo Consigliari, in relazione alla proposta di Progetto di legge di assestamento di bilancio, predisposta dal Segretario di Stato per le Finanze. “Una proposta che contiene misure che suscitano molte preoccupazioni - esordisce la CSU - sulle quali vogliamo confrontarci per evitare che venga varato un provvedimento non ponderato e non condiviso che possa andare ad appesantire ulteriormente la già difficilissima situazione del Bilancio dello Stato, producendo pesanti conseguenze per l’intero paese. Ciò, nella consapevolezza che è comunque necessario reperire ingenti risorse da destinare al sistema sanitario, al rilancio dell’economia sammarinese colpita dalla emergenza da covid 19 e al sostegno dei cittadini più in difficoltà.” “In particolare - prosegue la lettera - l’art. 1 prevede la predisposizione di un progetto per una diversa gestione degli attivi patrimoniali di Cassa di Risparmio, anche attraverso la loro cartolarizzazione, senza che si possa comprenderne le modalità, lo scopo e gli effetti positivi per il sistema. L’art. 2 prevede l’acquisto da parte dello Stato delle azioni della Banca Nazionale Sammarinese di proprietà di Banca Centrale; un’operazione anch’essa con finalità del tutto incomprensibili, che va a pesare sulle casse dello Stato. Quello che ci preoccupa ancor più è l’articolo 3 - rincara la CSU - che autorizza il Congresso di Stato ad emettere titoli del debito pubblico fino ad un ammontare di 500 milioni di euro da collocare sul mercato finanziario internazionale. Si tratta di un provvedimento con un fortissimo impatto economico sulle finanze pubbliche, che andrebbe ad aggravare ulteriormente il debito dello Stato, e che per di più si presenta anche di difficile realizzazione, stante l’assenza a San Marino di una piazza finanziaria in grado di rapportarsi con il sistema delle Borse europee e mondiali.” La CSU resta pertanto in attesa di concordare con le parti interessate i due incontri richiesti.

c.s. CSU


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