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Associazione “Accoglienza della Vita”: Cosa ci insegnano questi tempi di profonda crisi sociale e di pandemia?

2 nov 2020
Associazione “Accoglienza della Vita”: Cosa ci insegnano questi tempi di profonda crisi sociale e di pandemia?

Cosa ci insegnano questi tempi di profonda crisi sociale e di pandemia? San Marino avrà la coerenza di affermarsi quale voce fuori dal coro e Stato Sovrano anche rispetto al qualunquismo del pensiero comune?
Leggiamo con profonda preoccupazione e con non poca perplessità l’avanzare delle richieste sui pensieri di morte invocati quali diritti che si vogliono affermare anche nell’antica Terra della libertà.
In piena epoca di pandemia dove il dolore per tante persone scomparse e dove si invocano quasi come fossero dei Santi tutti gli operatori sanitari affinché non lascino indietro nessuno dalle cure necessarie, ebbene in questi tempi non giova una riflessione sul valore della vita anzi, si continua ad incalzare una volontà di morte senza rispetto alcuno dell’umanità già tanto sofferta.
Si vuole la morte a partire dall’inizio della vita con l’aborto, si inneggia alla morte sia sul fine vita che nel suo pieno svolgimento. Come se l’uomo avesse valore unicamente in determinati contesti mentre in altri può prevalere la legge dello scarto. Pretendiamo dagli operatori sanitari che giustamente prestino tutte le cure dovute fino al sacrificio personale di un lavoro che è una vocazione e poi però agli stessi, quasi fossero affetti da una qualche dicotomia, si chiede di effettuare pratiche di morte sui soggetti più fragili: i bambini non ancora nati, ma non per questo meno vivi e gli ammalati.
E’ doloroso che una piccola Società come la nostra non abbia le forze ed il coraggio di fermarsi a guardare le cose come stanno, a cogliere la verità dei fatti. Il problema non è degli altri o semmai di chi deciderà di incorrere in certe pratiche, il problema è dell’intera umanità. Perché non si può pensare che solo in determinati contesti ci si debba fare carico dell’altro, mentre in altri è l’individuo da solo che può decidere anche ciò che è male per sé e per l’intera comunità. Se la direzione che vogliamo prendere come Nazione è quella in cui vogliamo che prevalga la cultura della morte e dei cosiddetti diritti civili, dovremmo farci carico delle gravi conseguenze verso le quali saremo destinati perché se neghiamo il valore più importante, quello del diritto alla vita di ognuno indipendentemente dal suo stato sociale, dal modo in cui è venuto al mondo, dal suo stato di salute o di performance, allora dovremmo essere pronti, ognuno di noi, ad essere scartati nel momento in cui per questa società saremo considerati inadeguati secondo parametri che altri hanno deciso per noi.
Fermiamoci e riflettiamo, siamo ancora in tempo, la difesa della vita non è un baluardo di alcuni rispetto ad altri, deve essere un tema nel cuore di tutti, connaturata al nostro essere persone umane!

Comunicato stampa
Il Presidente, Il Direttivo e tutti gli Associati
Associazione Accoglienza della Vita



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