Associazione rispetto – comitato civico welfare fragilità

Associazione rispetto – comitato civico welfare fragilità.

Mentre si ribadisce la volontà di questo comitato di approcciare i problemi rispettando verità, onesta e con la più ampia serenità, rifuggendo rabbia, grettezza o necessità di “apparire”, sottolinea come dopo aver evidenziato già da diverso tempo il problema “badanti-caporalato” attraverso incontri con i diretti interessati, forze sindacali e politiche, Magistratura, alcuni membri di Governo e con la Ecc.ma Reggenza, il problema è diventato, con nostro grande piacere di pubblico dominio e di interesse generale. Torneremo sul problema ma riteniamo utile avanzare alcune osservazioni partendo dal fatto che nel Paese sono già oltre 400 le famiglie che non arrivano a fine mese, che sono presenti frà regolari e non, oltre 600 “badanti”, mentre si registra più o meno invariato il fenomeno della disoccupazione attorno alle 1000 unità. Non si può continuare a sottovalutare la disabilità, particolarmente in riferimento alla inclusione lavorativa e sociale, alle pari opportunità, all’accessibilità, all’uso dei servizi e a diversi bisogni, di ogni genere, che sono presenti. Riteniamo necessario, alla luce dei cambiamenti che si sono verificati nella società, compiere una verifica dell’intero comparto sanitario e sociosanitario in collegamento con lo stato sociale, al fine di poter fornire risposte eque e qualificate alle esigenze vecchie e nuove della popolazione, eliminando eventuali situazioni di spreco o di gestione non corretta. E’ necessario che nel Paese si favorisca la presa di coscienza relativa alla considerazione che il lavoro di badante non è affatto degradante, anzi, richiede capacità, comprensione e pazienza, doti che sicuramente fanno onore a chi le possiede. In particolare per quanto riguarda più specificatamente la questione “badanti” riteniamo che: a)In ospedale deve operare solo personale ISS o, in casi particolari, personale comunque adeguatamente preparato ed autorizzato dalla struttura medica rispettando anche le richieste che seguono; b)Attivazione delle più idonee iniziative per il contrasto al fenomeno del “caporalato”, del lavoro nero, dell’evasione fiscale e dei contributi; c) organizzare corsi di preparazione per chi voglia svolgere il lavoro di “badante” con rilascio di attestato necessario alla successiva iscrizione all’Albo, unitamente a tutta la documentazione che attesti il godimento di tutti i diritti, nonché sottoporsi a visita medica; d)istituire un Albo di tutti coloro che possono svolgere la suddetta attività e di uno “sportello che ne assicuri la corretta gestione, curando anche tutti gli aspetti informativi e)adozione di metodi di pagamento tracciabili; f)vista la lontananza dai propri affetti si ritiene necessario prevedere possibili attività di supporto per assicurare la tranquillità di chi va a contatto con persone e famiglie; g) prevedere incentivazioni per chi assume regolarmente, unitamente alla possibilità di distacchi e permessi retribuiti per i famigliari di chi necessita di assistenza. Mentre si prende atto della già avvenuta decisione in merito ad un corso per Operatori Sanitari, si rileva la necessità della più ampia collaborazione fra forze civiche, associazioni, partiti e sindacati per cogliere ciò che di positivo si agita nel Paese, senza che nessuna debba rivendicare meriti o virtù, ma, più semplicemente, applicando concretamente lo spirito di servizio. 

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