
Canzio chi? Quello che, obbedendo al diktat del politico di turno (Roberto Ciavatta) insofferente alle critiche e segnalazioni che comuni cittadini manifestavano attraverso interventi sulla stampa nazionale, si è attivato per trovare il cavillo giuridico utile a mettere il bavaglio ad ogni manifestazione di dissenso popolare? Chi non è giornalista non può manifestare la propria opinione; in tale occasione il sig. Canzio non si premurò addirittura di controllare se tutti i cittadini colpiti dalla sua Santa Inquisizione fossero in grado di difendersi da queste orribili accuse in un paese che si reputa bandiera di democrazia e di libertà di espressione, infatti, nella fretta di obbedire non si è accorto che uno degli imputati, pochi mesi prima era deceduto (ciao Fausta, l’ultima ingiuria).
Un fatto del genere dovrebbe bastare non solo a non rinnovare per un altro quinquennio chi si è prestato a tale giochetto. Ma noi siamo fantastici e quindi i nostri governanti hanno modificato una legge Costituzionale che, limitava ad un solo mandato l’incarico per un Dirigente esterno del Tribunale e quindi tendeva a garantire l’indipendenza degli organi giudiziari dalla politica; con la modifica si è potuto prolungare il mandato al sig. Canzio per altri 5 anni (legge denominata “ad Canzium”). Ma quando di mezzo ci sono personaggi politici come il sig. Stefano Canti, ci potremmo aspettare qualcosa di meglio?
Comunicato stampa
Augusto Michelotti
Repubblica Futura (Area Democratica)