Augusto Michelotti sulla scuola di Ca' Caccio

Augusto Michelotti sulla scuola di Ca' Caccio.


La Scuola Elementare di Città, migra verso la Scuola di Murata, la ragione? La tendenza della popolazione al ribasso, il tasso di natalità si abbassa sempre più, un fenomeno che si sta verificando da parecchi anni a questa parte e che, come ogni cittadino mediamente acculturato sa, è problema ormai endemico in tutti i paesi Europei, ma che i nostri beneamati governanti hanno scoperto solo ora e quindi le scelte da fare, come contingenza chiede, sono radicali e quindi stupidamente dolorose nonché devastanti per l’immagine dell’ultima Città Stato di questa giovane Europa. Un vezzo della nuova politica è quello di governare a vista, cioè, si presenta un problema e agisce subito d’istinto, con la soluzione all’apparenza più facile senza valutarne le conseguenze a volte disastrose; non fa progetti previsionali o programmi di sviluppo valutando nel contempo i pro e i contro, ovvero non fa mai una sana programmazione, sarebbe chiedere troppo sperare nell’uso delle minime facoltà mentali che, nel bene e nel male, ogni essere umano eppure possiede. Una capitale senza scuole primarie, che capitale è? Cosa raccontiamo a chi viene a trovarci e vuole conoscerci? Io sono di Città e sono follemente innamorato di quell’edificio progettato dall’ing. Gilberto Rossini, un “grande” della nostra storia architettonica dell’ultimo secolo; progettato per essere Scuola Elementare e non altro, inserito magistralmente e magicamente in un ambiente naturale mantenendone intatte tutte le peculiarità, rispettandone i sentieri e le essenze naturali. Fatta a misura di bambino che si ritrova avvolto da una natura amica dove la sua vita possa dissetarsi alla “Sorgente” del sapere e della conoscenza in un ambiente sano e incorrotto. Ebbene signori, si, come cittadino mi scoccia e anche molto che la Scuola Elementare se ne vada altrove anche se la Scuola di Murata ha lo stesso progettista e pari dignità ma altre visioni progettuali, adatte e idonee per un ambiente completamente diverso. Scoccia il superficiale opportunismo di chi vuol prendere due piccioni con una fava e svuotare la Scuola di Città per metterci l’Istituto Musicale (togliendosi il pensiero di restaurare l’edificio di Borgo Maggiore sede storica dell’Istituto Musicale) portandoci via l’allegra presenza di bambini chiassosi ma così “caldi” e vitali. Già ne facciamo pochi, volete toglierci anche quelli che abbiamo? Perché eventualmente non fare il contrario? Istituto Musicale a Murata e Scuola Elementare a San Marino Cà Caccio, cambierebbe qualcosa? Si certamente, cambierebbe tutto e la Scuola di Murata sarebbe perfettamente adatta all’uopo. Purtroppo i politici o gli aspiranti tali, bramosi di appoggiare le loro terga sulle comode e ben remunerative poltrone del potere non sono in calo, anzi aumentano in continuum se no si potrebbe davvero pensare di mandare altrove le sedi istituzionali, a Serravalle o Rovereta, con meno problemi logistici e liberandoci così della scomoda presenza in Città di Consiglieri e Segreterie; tanto ormai in Città, tolta la Parrocchia dalla Pieve e portata a Murata, tolta la Scuola Elementare, cosa ci rimane? Il peggio e fastidioso carosello dei politici, qualcuno li vuole? Alzi la mano il candidato, si accettano richieste, ma state molto attenti, siamo disponibili ad accettarle anche da subito.

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c.s. Augusto Michelotti

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