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Le azdore conquistano la Biennale di Wiesbaden

1 set 2016
Le azdore conquistano la Biennale di Wiesbaden
Le azdore romagnole protagoniste della Biennale di Teatro di Wiesbaden. Dalla scorsa settimana il gruppo di signore coinvolte da oltre un anno nel progetto Azdora dell’artista svedese Markus Öhrn (prodotto dal Santarcangelo dei Teatri) si trova nella città tedesca, capitale dell’Assia, dove fino a sabato 3 settembre sono le protagoniste di quattro appuntamenti inseriti nel programma della manifestazione. Quattro giornate in cui le trasgressive signore, viste a luglio 2016 al Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo di Romagna in veste metal-punk (con il concerto e il disco in vinile DAI), propongono uno dei rituali ideati durante l’edizione 2015 di Santarcangelo Festival, Ritual #12: Eternal Commitment, ovvero il rituale del tatuaggio, e tre nuovi rituali, concepiti proprio per la Biennale di Wiesbaden e co-prodotti per l’occasione dall’importante istituzione tedesca: Ritual #13: The Azdora Spa, Ritual #14: The Totality of Chaos e Ritual #15: Playing With Fire. Novità di queste ulteriori performance, alle signore romagnole si è aggiunto un gruppo di azdore tedesche, “iniziate” all’esperienza ideata da Markus Öhrn che con Azdora, in omaggio alla propria nonna, ha voluto esplorare e fare emergere l’animo oscuro e trasgressivo delle donne-padrone della casa, custodi del focolare domestico.

Ritual #13: The Azdora Spa ha debuttato mercoledì 31 agosto, nella splendida location del Kurhaus di Wiesbaden, il complesso termale realizzato in stile neoclassico agli inizi del XIX secolo, frequentato da Guglielmo II e da Goethe. Una performance che ha coinvolto uno alla volta 14 spettatori in un singolare percorso di “purificazione” e liberazione interiore.

Nella giornata di domani, venerdì 2 settembre, le azdore romagnole e tedesche saranno di nuovo in scena con Ritual #14: The Totality of Chaos ovvero nella versione concerto. Infine, sabato 3 settembre, Ritual #15: Playing With Fire inviterà a sovvertire la classica relazione nonne/nipotine. Il rituale avrà la forma del laboratorio rivolto alle bambine. Con le azdore/nonne impareranno a giocare con le bambole: tante Barbie che potranno liberamente fare a pezzi!

Le protagoniste dei nuovi rituali, ideati da Markus Öhrn in collaborazione con Stefania Alos Pedretti e Jakob Öhrman, sono complessivamente 19: dieci signore romagnole (Martina Bianchi, Susanna Calandrini, Paola Carlini, Susan Theresa Mckelvie, Giuliana Pagliarani, Maria Teresa Polverelli, Monica Polverelli, Felicia Roca, Iliana Rossi, Vilma Zaghini) e nove signore tedesche, di età tra i 45 e i 70 anni.

Azdora nasce nel 2015 quando l’artista svedese Markus Öhrn, raccogliendo l’invito a realizzare un progetto site specific della direttrice artistica Silvia Bottiroli, decide di lavorare sulla figura della nonna/mamma, in omaggio alla propria nonna, da poco scomparsa, a cui era molto legato. Selezionato attraverso una call, il gruppo di signore romagnole è stato coinvolto in un percorso performativo che durante l’edizione 2015 del Festival Internazionale del Teatro in Piazza si è tradotto in dieci rituali messi in scena allo Spazio Saigi, ribattezzato Azdora Club. Nel 2016 un nuovo rituale Ritual #11 | Glimpses of the other side è stato presentato allo spazio Raum di Bologna, mentre alla 46a edizione del Festival Internazionale del Teatro in Piazza (luglio 2016) con il Ritual #12 hanno dato vita ad una performance unica, il concerto DAI (dall’omonimo disco in vinile).

L’Ufficio stampa

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