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La Biblioteca Gambalunga e i prestiti scaduti

28 giu 2017
La Biblioteca Gambalunga e i prestiti scaduti
Sono ancora 107 i lettori della Biblioteca Gambalunga che, nonostante i solleciti, non hanno ancora inteso separarsi dall’opera letteraria che, presa in prestito nelle settimane passate per la lettura, non ancora riconsegnato a fine prestito.

E’ quanto emerge dalle lettere di sollecito che la direzione della Gambalunghiana ha inviato proprio nei giorni scorsi come, una volta al mese, fa abitualmente attraverso il programma SOL (Sebina open Library) per mail o per lettera a seconda della gravità del ritardo.

E’ quanto emerge dalle lettere di sollecito che la direzione della Gambalunghiana ha inviato proprio nei giorni scorsi come prevede il programma SOL (Sebina open Library) attraverso mail o lettera a seconda della gravità del ritardo. In genere, come nel mese di giugno 2017, i ritardi mensili che il sistema gestisce si aggira attorno al centinaio.

Naturalmente, prima di inviare la lettera cartacea, l'utente viene sollecitato per mail risolvendo in gran parte dei casi il problema. Da tempo infatti la Biblioteca Gambalunga attiva quasi tutti i servizi al lettore online al momento dell’iscrizione così da comunicare loro tutti i movimenti relativi al prestito. Questo permette di inviare tramite mail, avvisi di cortesia prima, in genere 4 o 5 giorni, della scadenza del prestito. E’ prevista, in assenza di prenotazioni, la richiesta di proroga di 15 giorni per due volte, ma se ancora non provvede alla restituzione gli viene inviata la lettera che contiene tutti i dati e anche la sanzione prevista per l'eventuale ritardo che va, a seconda dei giorni, dai 2 ai 10 euro a volume.



Il pubblico dei “ritardatari” si divide quasi equamente tra adulti (56) e ragazzi (51) con questi ultimi maggiormente propensi alla restituzione oltre al termine consentito.

I ritardi sono arrivati fino a un massimo di 159 giorni e sono le più disparate le ragioni che vengono addotte. La più gettonata è sicuramente la dimenticanza, mentre una certa frequenza è il caso del trasloco e la successiva confusione con i propri libri. Una persona, proprio per questa ragione, ha riportato i volumi in prestito dopo cinque anni perché “li aveva in garage mischiati ai suoi”. Succede anche – e sono diversi - che dopo aver dato un esame all'Università li lasciano a casa a Rimini per poi riportali alla ripresa delle lezioni universitarie. Ad altri invece non importa del ritardo e magari pagano la sanzione senza fiatare. “Ma lo dovevo finire!!” è un altro, supposto, buon motivo per la consegna in ritardo, come pure prenderne cinque alla volta senza riuscire a leggerli tutti in tempo utile. Altri vanno ad abitare in altre regioni o all'estero dimenticandosi la riconsegna. Altri ancora li riportano ma dopo averli strausati, quindi sottolineati con evidenziatori e quant'altro considerandoli di loro proprietà (anche per la sottolineatura è prevista una sanzione). Altri, nonostante innumerevoli solleciti e telefonate, non li riportano più e per questo - ma sono pochissimi – vengono esclusi dal prestito.

In genere però prima o poi la restituzione avviene per quasi tutti i volumi ed anche i numeri dei ritardatari sono tutto sommato accettabili rispetto agli oltre 53.000 prestiti che annualmente, come nel 2016, la Biblioteca civica Gambalunga fa.

I ritardi riguardano tutti i generi di libri presenti in biblioteca, ma sono I dolori del giovane Werther di Goethe a battere tutte le classifiche del ritardo - il prestito è scaduto il 26 gennaio scorso – nonostante tre solleciti e due lettere cartacee. Anche le tre guide su Budapest, nonostante la scadenza del 13 giugno, non si sono decise a tornare a casa così come Il giovane Holden di Salinger scaduto il 23 marzo 2017. La Passione di Umberto Curi, La vecchia Rimini in 20 fotografie, Uno psicologo nei lager di Frankl, Il diario di Anna Frank, il Simposio di Platone, La notte di Elie Wiesel, sono i volumi che da più tempo sono in giro mentre Un mese con Montalbano di Camilleri, scaduto il 2 gennaio 2017, rischia di diventare un anno.

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