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C10: "Galassi - Gli errori di Valentini"

22 ott 2015
C10: "Galassi - Gli errori di Valentini"
C10: "Galassi - Gli errori di Valentini"
Le dimissioni di Clelio Galassi dal ruolo di ambasciatore presso la Santa Sede sono arrivate dopo giorni concitati in cui si sono susseguite sui media sammarinesi le prime indiscrezioni rispetto all’Ordinanza che ha portato in carcere Gabriele Gatti.

Nell’ordinanza si legge che l’ex Segretario di Stato democristiano al Lavoro, al Commercio e alle Finanze, nonché attuale Presidente della Società Unione Mutuo Soccorso (SUMS), indagato già da maggio scorso, avrebbe avuto un ruolo nella vicenda Grey&Grey, risultando destinatario di parte della tangente versata da Andrea Angelo Facchi per la costruzione del Centro Uffici Tavolucci.

Una vicenda scabrosa, costata alle casse dello Stato un vitalizio diventato ormai famoso di 500 milioni di Lire all’anno e al defunto Facchi una tangente da quasi 1 miliardo di vecchie lire.

Bene quindi ha fatto Clelio Galassi, oggi destinatario di un avviso di garanzia, a dimettersi dal ruolo di ambasciatore in Vaticano, un ruolo che presuppone oltre a requisiti professionali anche un profilo etico e morale di alto livello. Stesse caratteristiche, peraltro, che presuppone la presidenza di un’Associazione a scopi solidaristici come la SUMS.

La riflessione che però va fatta, a livello politico, è diversa e va a monte di questa nomina.

Era davvero così necessario chiamare, in un ruolo così delicato, un personaggio che è stato innegabilmente un grande protagonista politico di quei decenni in cui l’indagine Conto Mazzini aveva già ampiamente dimostrato si fosse mossa un’associazione a delinquere caratterizzata dal connubio politica/affari, chiamando in causa proprio quel Partito (la Democrazia Cristiana) di cui era esponente di spicco Clelio Galassi, braccio destro del duopolio Gatti/Podeschi e protagonista di quelle macchinazioni di bilancio la cui drammaticità è diventata palese nei primi anni 2000?

La risposta che abbiamo dato all’epoca a questi quesiti che, evidentemente, non hanno toccato né il Segretario agli esteri Pasquale Valentini né il resto del Governo, è no. Nominare Clelio Galassi ambasciatore in Vaticano è stata una scelta sbagliata, o quantomeno fortemente inopportuna.

Come se non bastasse, nella stessa ordinanza, pubblicata integralmente da alcuni media locali, si legge che i “consociati a delinquere” avrebbero più e più volte espresso la volontà di influenzare la politica ai fini di invocare una Commissione d’Inchiesta sulla magistratura, per verificare l'operato dei giudici ormai "compromessi". Questi concetti, con parole più velate, ma parlando di tempistiche "sospette", erano stati espressi proprio dal Segretario Pasquale Valentini in Consiglio Grande e Generale a ridosso delle dimissioni dei vertici di Banca Centrale.

Sia della nomina di Galassi, che delle frasi di cui sopra, se abitassimo in un Paese normale, qualcuno dovrebbe rendere conto.


Civico10

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