Un Calcio per la Pace
Soggiorneranno nella prima settimana di settembre qui a San Marino invitati dalla Universal Peace Federation. Il progetto è sostenuto dalla Federazione Sammarinese Giuoco Calcio, saranno ospitati e coinvolti nelle strutture della FSGC con arrivo giovedì 1 e ripartenza giovedì 8 settembre, con allenamenti insieme per costruire fiducia reciproca da parte della delegazione (mista) di 19 persone:
14 giovani: 5 ragazzini ebrei, 5 mussulmani e 4 arabi cristiani.
4 adulti: 2 Allenatori e 1 coordinatore e un parlamentare arabo israeliano, giornalista sportivo radiofonico) provenienti dall’area israelo-palestinese.
Si svolgeranno incontri amichevoli con squadre giovanili locali; l’implementazione viene fatta tramite il programma
“Come diventare un Vero Campione”.
Come può il calcio contribuire a costruire la pace?
Educare al vero senso dello sport - Il calcio aiuta i giovani a sviluppare i valori del lavoro di gruppo e del fair-play.?Promuovere il Benessere - Il calcio promuove una mente e un corpo sani e aiuta a sviluppare forza fisica positiva. ?
Dare una direzione positiva ai giovani - Il calcio porta gioia e ispirazione e incanala l’energia dei giovani verso scopi positivi. ?
Risolvere i conflitti e prevenire la violenza - Il calcio dà un’opportunità ai giovani palestinesi e israeliani a conoscersi come futuri leader delle rispettive nazioni.?È necessario però un ambiente favorevole e neutrale affinché questo vero e proprio processo di riconciliazione tramite lo sport possa iniziare.
L’Italia e San Marino sono viste sia da Israele che dalla Palestina come nazioni favorevoli, terreno d’incontro, senza pregiudizi e non di parte. Questo progetto s’inserisce nell’ambito delle iniziative per la Pace in Medio Oriente e in quanto tale avrà ampio risalto nell’ambito della Commissione Economica e Sociale delle Nazioni Unite.
Obiettivi del Progetto
Portare squadre miste (Israelo-Palestinesi) giovanili – a cominciare dalle under-12, a giocare partite amichevoli di calcio con controparti sammarinesi e avere l’opportunità di allenarsi insieme.
Permettere ai ragazzi d’incontrarsi e costruire in libertà coesione di squadra e amicizia (aspetto davvero complesso da attuare oggi in Israele tra israeliani e palestinesi). Dare ai ragazzi un’occasione speciale, un momento emotivamente unico: l’incontro con la nostra tradizione calcistica e, compatibilmente con gli impegni sportivi, con importanti figure di riferimento.