Campi antimafia 2016. I pensionati SPI CGIL di Rimini impegnati in Puglia e Calabria
Affinché i beni vengano restituiti alla collettività, sono già stati sottoscritti dei protocolli a Roma e Palermo tra i Tribunali e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil per la gestione e lo sviluppo delle aziende confiscate e sequestrate. Protocolli che intendono aprire una fase nuova superando il lungo periodo di rodaggio nella gestione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscaste. Per il sindacato è necessario che queste aziende, spesso con capitali di miliardi di euro, siano gestite secondo criteri assolutamente manageriali per salvaguardare la produttività, tutelare i posti di lavoro e far crescere la fiducia sulle ragioni della lotta alla mafia.
Per quanto riguarda il territorio di Rimini, dove esistono beni confiscati e sequestrati, nelle scorse settimane il Segr. generale CGIL Graziano Urbinati, che visiterà il campo di Mesagne nei prossimi giorni, ha chiesto al Prefetto e al Presidente del Tribunale un incontro nel quale discutere delle problematiche legate ai sequestri e confische di beni e aziende
“Pensiamo sia utile – ha scritto Urbinati - prevedere meccanismi di intervento sulla loro gestione e soprattutto far sì che non si producano deterioramenti dei beni e delle attività sequestrate o confiscate con effetti negativi anche sul piano occupazionale”.
Uff. stampa CGIL Rimini