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Caos bollette: a quando il decreto per calmierare il costo del gas? Sulla luce vogliamo prezzi certi!

25 gen 2023
Caos bollette: a quando il decreto per calmierare il costo del gas? Sulla luce vogliamo prezzi certi!

Per l'energia elettrica si prefigurano aumenti del tutto spropositati, pari al 270%! La scelta di indicizzare i costi della luce in base agli andamenti del mercato è sbagliata. Il Governo intervenga con efficaci misure di politica dei redditi a favore dei cittadini più in difficoltà. Neve e polemiche: le responsabilità di eventuali inefficienze sono unicamente politiche ed amministrative

Un decreto per azzerare l'ultimo aumento del 30% sul gas; è l'impegno assunto dal Segretario Lonfernini nelle sue recenti dichiarazioni e negli incontri con sindacato e associazioni dei consumatori, qualora a ciò non provveda la stessa Authority per l'energia, a cui si è appellato. La CSdL lo aspetta al varco, e attende con impazienza che dalle parole passi ai fatti concreti, emettendo realmente tale provvedimento necessario per calmierare, almeno in parte, il prezzo del gas. Quello delle bollette è uno degli argomenti più caldi dell'ultima puntata di "CSdL Informa", sul quale è intervenuto il Segretario Confederale CSdL William Santi. "Si è creato un bel marasma" ha esordito. "Per anni le tariffe sono rimaste invariate, poi nell'ultimo periodo hanno subito una serie di aumenti che hanno gravato pesantemente sulle tasche dei cittadini. Lascia esterrefatti che ad oggi non si sappia ancora a quanto ammonterà la bolletta di dicembre dell'energia elettrica. Dai conteggi fatti, pare che l’aumento sarà del 270%!!! Ma non siamo noi a dover diffondere l’importo dei vari scaglioni, bensì l’Authority o l’AASS. I cittadini non possono venirne a conoscenza quando arriverà la bolletta! Se confermato, il 270% sarebbe un aumento assurdo e del tutto spropositato, quando i prezzi sul mercato stanno calando vertiginosamente. Quindi, sulla bolletta di dicembre i costi sarebbero quasi triplicati, per poi diminuire in gennaio, ma senza ancora sapere in quale misura.

Alla base di tutto ciò vi è la scelta adottata dall'Authority di imporre dei costi indicizzati per l'energia elettrica - ovvero fluttuanti a seconda degli andamenti del mercato - che riteniamo sbagliata. I cittadini hanno il diritto di sapere con certezza quanto costa la bolletta della luce. Pochi hanno risorse illimitate; molti devono tenere sotto controllo le spese per riuscire ad arrivare alla fine del mese. Tanto più considerando che dell'energia elettrica nessuno può fare a meno. In un regime di monopolio, dove l'elettricità viene erogata ai cittadini da un unico fornitore, è inaccettabile non conoscere i prezzi in anticipo; in tal senso l'Authorithy non sta assolvendo del tutto al suo compito. C'è poi un altro problema: non tutti i contatori hanno una lettura immediata, e quindi può capitare che per questi si facciano letture a distanza di tempo, mentre la fatturazione avverrebbe con il prezzo medio, spalmato su periodi con tariffe nettamente diverse da un mese all’altro. Quindi, si tratterebbe di una fatturazione non fedele, e quindi ingiusta. Questi aumenti delle utenze domestiche - ha concluso William Santi - rendono ancor più urgente e necessario adottare interventi per le famiglie più in difficoltà." Il tema della politica dei redditi è strettamente connesso alle tariffe; sull'argomento è intervenuto, nella stessa puntata di "CSdL Informa", il Segretario Generale Enzo Merlini.

"Il valore dell'inflazione a San Marino per l'intero 2022 ancora non è stato comunicato, in quanto i dati arrivano fino a novembre: per i primi 11 mesi è stata pari al 5,7%. È sensibilmente più bassa rispetto all'Italia, nonostante i prezzi dei generi alimentari a San Marino siano schizzati molto più in alto rispetto al circondario e alla media italiana. Questa differenza nel valore medio dell'inflazione è dovuto al fatto che effettivamente a San Marino l'anno scorso i costi medi delle bollette sono stati sensibilmente più bassi che in Italia. Occorre però attendere l’effetto degli aumenti stabiliti dallo scorso dicembre, che potrebbero invertire tendenza nel 2023. Se il Governo non si impegna a mettere in campo una serie di provvedimenti che diano davvero un aiuto a chi ha più bisogno, c'è il rischio - ovviamente tutt'altro che auspicabile - che le persone che hanno espresso la loro rabbia in modo civile nella manifestazione in Piazza della Libertà di metà novembre, possano dimostrarsi 'meno responsabili' nelle loro proteste. In un paese che registra differenze enormi in termini di redditi e di patrimoni tra i cittadini, non può essere che chi governa non metta in campo politiche concrete a sostegno delle famiglie più in difficoltà. È ovvio che i contratti non possano arrivare a coprire per intero l'inflazione; dove non arrivano, lo Stato deve colmare la differenza. A questo riguardo, dobbiamo individuare in maniera oggettiva chi ha davvero bisogno. Con le dichiarazioni ascoltate sul DES (di cui si parlerà diffusamente in un prossimo comunicato), non crediamo che la politica abbia davvero volontà di preoccuparsi di questo."

Un'ultima chiosa il Segretario Merlini l'ha riservata alle recenti, immancabili polemiche sull'ultima nevicata. C'è stata una dichiarazione del Segretario competente a dir poco inopportuna; se c'è stato qualche disservizio, secondo lui la colpa sarebbe stata di quei lavoratori che si sono rifiutati di svolgere le proprie mansioni, cosa che non corrisponde al vero. In tal senso le Federazioni del Pubblico Impiego hanno già reso pubblica la loro posizione. "Non è accettabile - ha commentato Merlini - scaricare le responsabilità sui lavoratori. Da alcuni anni non nevicava in modo significativo, ma può sempre arrivare una abbondante nevicata, soprattutto nelle parti più alte del monte. È mai possibile che il responsabile politico e il responsabile dell'Azienda di Produzione non organizzino in anticipo come deve essere gestito il servizio di rotta neve? Non può succedere che non si sappia con certezza quali compiti devono essere svolti e da chi. È evidente che eventuali inefficienze sono da attribuirsi a chi ha la responsabilità di gestire e far funzionare i servizi, ovvero la Segreteria di Stato competente e l'Azienda di Stato per i Lavori Pubblici. La novità assoluta - ha concluso Merlini - è che per la prima volta un Segretario di Stato se la prende con i lavoratori, mentre prima si assisteva al solito scambio di accuse tra i responsabili interessati." Gli altri temi trattati, saranno affrontati in una prossima comunicazione.

CSdL






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