Logo San Marino RTV

Cdls, contratti: "Più trasparenza, meno furbizie"

19 nov 2015
Cdls, contratti: "Più trasparenza, meno furbizie"
Cdls, contratti: "Più trasparenza, meno furbizie"
“Chi lavora in un’azienda di 10 dipendenti ha gli stessi diritti di chi lavora in un’azienda di cento. Questo principio lo difenderemo con le unghie e con i denti”. I segretari della Federazione Industria CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, tornano sul tema contratti e sulla comparazione tra diversi accordi contrattuali nel settore dell’artigianato.
Una comparazione circolata nei giorni scorsi e definita improbabile e parziale: “Nel merito siamo prontissimi al confronto - affermano Merlini e Felici - anche perché il contratto firmato da Osla e Usc contiene parecchie fregature, come quella dell’azzeramento degli aumenti in caso di crisi aziendale; o piccole furbizie, come quelle di spacciare per novità il premio di risultato e le ore di formazione: ma le aziende in salute il premio decidono già se darlo e a chi darlo, mentre la formazione sono già obbligate a pagarla”.

“Ma l’argomento è fin troppo serio - insistono - per scadere nel giochino qual è il contratto più bello del reame. Il punto vero, è che siamo di fronte al tentativo di smantellare il valore erga omnes della contrattazione, di smantellare il valore basilare della solidarietà nel mondo del lavoro”. Il rischio è quello di aprire la strada “alla frammentazione contrattuale e al proliferare di norme e clausole diverse che non garantiscono certezze a nessuno, lavoratori e imprese. Tutto ciò in attesa che qualcuno si rivolga al Tribunale per ottenere la composizione del proprio contratto su misura, o peggio che la normativa non venga giudicata applicabile, legittimando così tutte le clausole, anche quelle peggiorative.”.
Quale che sia il risultato finale, avvertono i segretari FLI-CSU, “in uno scenario da giungla contrattuale è inevitabile l’avvio di una stagione di forti conflittualità, con buona pace per una San Marino capace di attrarre nuovi investitori e creare posti di lavoro. E’ dunque assurdo che, per dimostrare di esistere, Osla e Usl arrivino al punto di rivestire cinicamente il ruolo degli sfasciacarrozze”.
“Apprendiamo inoltre che l’Usl è intenzionata a sottoporre il suo accordo al vaglio dei dipendenti. A questo proposito sosteniamo, così come il professor Alleva consulente dello stesso terzo sindacato, che non si può sottoporre al voto dei lavoratori la scelta tra uno o l’altro contratto, bensì l’approvazione o meno di quello sottoscritto dalle organizzazioni maggiormente rappresentative e, solo in caso di bocciatura, proporre il secondo. I lavoratori del settore industriale ed artigianale, del resto, si stanno già esprimendo in merito e fra un mese l’esito sarà reso noto. Qualora fosse positivo, siamo certi che Osla ed Usl rispetteranno democraticamente il verdetto delle urne, ritirando il loro accordo”.
Quanto alla Legge di rappresentatività, aggiungono, “che ha l’obiettivo di salvaguardare il valore solidale del contratto collettivo, ognuno può avere anche idee diverse, ma che alcuni politici, pochi o molti lo vedremo, continuino a pensare che introdurre regole certe e più trasparenza in materia non sia una priorità è veramente da irresponsabili”. Infine l’invito di Osla ad un confronto pubblico sulla legge è accolto: “Attendiamo con impazienza che venga organizzato”.

Riproduzione riservata ©