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Centro Sant'Andrea: "Coronavirus un problema reale, ma da affrontare senza paura"

30 set 2020
Centro Sant'Andrea: "Coronavirus un problema reale, ma da affrontare senza paura"

L’incontro di venerdì scorso dal titolo: PANDEMIE DALLA PESTE AL CORONAVIRUS con il Paolo Gulisano, medico specialista in igiene ed epidemiologia, ha concluso le manifestazioni di Visioni d’Estate, promosse dal Centro Sociale S. Andrea. Un appuntamento veramente interessante quello di aver focalizzato la problematica dal Dott. Paolo Gulisano e ottimante moderato da Gabriele Raschi. All’inizio della serata ha potato il suo saluto il Dott. Gabriele Rinaldi, Direttore dell’Authority Sanitaria, condividendo con i presenti l’esperienza vissuta durante l’emergenza a San Marino. Dott. Paolo Gulisano ha esordito dicendo che le pandemie sono un problema reale e per poter convivere con il virus occorre conoscerlo. Per molti questa pandemia è stata una sorpresa inaspettata, mentre le epidemie sono eventi ricorrenti nella storia dell’umanità. In occidente la pandemia ha avuto un grande impatto a differenza di altri continenti esempio quello africano. Per l’uomo occidentale che si considerava invincibile, si è visto sconvolto la vita e gli affetti, portando anche restrizioni delle libertà inimmaginabili in un sistema democratico. Le persone hanno dovuto ripensare al rapporto con la malattia e la morte (che si tende normalmente ad accantonare). Si è innestato il solo terrore di ammalarsi e questo ha aumentato il numero di suicidi. Si è toccato con mano la fragilità psicologica, si era come dimenticato che ci sono la malattia e la morte. E si è ingenerata nella gente una grande paura. Ha poi affermato che c’è un rapporto secolare tra l’uomo e le malattie infettive, la malattia trasmissibile innesca un meccanismo inconscio di paura, in quanto l’uomo si trova vulnerabile e l’infezione può toccare tutti. C’è stata anche un’azione dei media che con l’enfatizzazione della malattia, della sua incurabilità, a portato ad identificarla in una peste nera difronte alla quale ci troviamo impotenti, con il solo rimedio di nasconderci. Mentre lo studio della malattia ci ha detto che non è così. La medicina, che è l’arte del curare ma non sempre del guarire, ci dice che è possibile intervenire curando, come i dati ci hanno dimostrato. Dopo il primo momento di sorpresa, e per gli errori e debolezze nell’affrontare la situazione, dovuta anche a scelte sbagliate (come vietare le autopsie), anche se con ritardo che si è capito come si doveva curare, grazie agli indizi e prove raccolte. Si può convivere con il virus anche senza vaccino, tenendo anche presente che in base agli studi un virus normalmente si ridimensiona e tende a scomparire. Purtroppo nella narrazione massmediologica questo non viene riconosciuto e spiegato se non in piccola parte. Così molte persone vivono nella paura. Ma il fattore paura non aiuta ad affrontare le difficoltà, anzi la paura abbassa anche le difese immunitarie. Nel vicino di casa si è visto un possibile “l’untore”. In questa situazione è venuto fuori sia il meglio dell’uomo: dedizione, spirito sacrificio in tutti gli ambiti. Ma anche il peggio di cui è capace l’uomo: indifferenza, diffidenza, egoismo. L’importante è capire cosa è successo e cosa possiamo fare nel mondo che ci aspetta, per questo è fondamentale accrescere la capacità di giudizio e rivedere gli stili di vita. Viviamo in una società un’enorme rivoluzione, per cui dobbiamo stare attenti che non si stia aprendo una finestra di Overton. Oggi i cambiamenti della nostra società avvengono con il controllo delle menti delle persone. Sulla base della finestra di Overton, si possono costruire) campagne a favore di alcune idee non ancora accettate dalla società. Le idee passano dalle seguenti fasi; 1 impensabili (inaccettabile, vietato); 2 radicali (vietato ma con eccezioni); 3 accettabili; 4 sensate (razionalmente difendibili); 5 diffuse (socialmente accettabili); 6 legalizzate (introdotte a pieno titolo). Gulisano ha affermato che anche nella pandemia si è aperta una finestra di Overton, con la motivazione dell’emergenza sanitaria si è stati disposti alla limitazione della libertà. Se questa si può tollerare in una situazione urgente, non può diventare occasione di un grande cambiamento, una nuova alba per limitare le libertà, sarebbe utilizzare quello che è accaduto per un cambiamento nel senso di restrizioni. Quello che a noi cosa interessa un cambiamento umano specialmente rispetto al mistero della malattia e del dolore, per questo occorre riflettere profondamente sulle ragioni della malattia, delle cure per riscoprire le ragioni del nostro vivere, per dare un senso al dolore. È Importante uscire dall’incubo della paura, che è utilizzabile dal potere per limitare le libertà. Certi che nulla potrà essere come prima, per questo occorre avere a cuore la difesa delle nostre libertà fondamentali, che oggi sono limitate per ragioni sanitarie, possono poi essere giustificate per le ragioni di Stato o economiche o finanziarie. Il nostro cambiamento può essere in meglio o peggio, diventando cittadini condizionabili (con un pensiero unico controllato una dittatura soft). L’appello lanciato è stato quello di difendere le libertà fondamentali da quella religiosa, alla libertà all’educazione, alla sanità per tutti, ecc., che ci aspetta come singoli e associati. Occorre affrontare questa situazione in modo giusto e globale per non distruggere le relazioni umane, facendo tesoro di quello che è successo, scegliendo un’educazione sanitaria integrale. Un grande compito e un grande messaggio di speranza che faccia vivere senza farsi dominare dalla paura.

L’iniziativa è promossa da Centro Sociale S. Andrea in collaborazione con Fondazione Paneuropea Sammarinese ONLUS, AC Serravalle, CdS San Marino, MSP San Marino ed il patrocinio di: Segreteria di Stato Territorio, Ambiente e Agricoltura. Segreteria di Stato Istruzione e Cultura, Segreteria di Stato per gli Affari Interni e Giunta di Castello di Serravalle.

c.s. Centro Sociale S. Andrea


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