Difficile capire se il governo e la maggioranza vogliano realizzare l’ormai famoso “scudo fiscale” in salsa sammarinese.
L’assestamento di bilancio di agosto dava mandato al governo di emettere il decreto per lo scudo fiscale entro il 31 ottobre.
Il governo ha aspettato fino all’ultimo giorno e proprio il 31 ottobre ha promulgato il famoso decreto, che dunque va ratificato dal Consiglio entro 90 giorni.
Dal 31 ottobre sono state convocate 4 sessioni del Consiglio, ma il governo ha portato in ratifica questo decreto solo a fine gennaio… l’ultimo mese possibile.
Non solo: il governo si accorge il 30 gennaio (ieri) che il 31 gennaio (oggi) entro le ore 24 quel decreto deve venire ratificato altrimenti decade… ma nel frattempo lo stesso governo ha stabilito che la giornata di oggi sia dedicata al dibattito sulla visita del FMI dei giorni scorsi! Come fare dunque?
Nella giornata di ieri alle forze di opposizione è stata chiesta la disponibilità a modificare l’ordine del giorno del Consiglio, così da approvare in tempo questo decreto prima che decada.
Il fatto è che non si tratta di un decreto condiviso, ed è interesse della sola maggioranza, o del solo governo, o forse del solo Celli portarlo a casa.
Avremmo potuto agire come in tante occasioni nelle scorse legislature, impedendo la ratifica di questo decreto: il governo dovrà almeno controllare le sue scadenze? Dinamiche che chi è oggi nel governo conosce bene avendo contribuito, dall’opposizione nella scorsa legislatura, a farli decadere dall’opposizione.
Sia chiaro che il governo, ovviamente, può sempre ripresentare un provvedimento che ritiene urgente attraverso un decreto legge… dunque il problema non esiste!
Nonostante ciò responsabilmente ci siamo impegnati a non fare ostruzionismo, ribadendo però che essendo interesse della maggioranza portare a casa questo decreto non condiviso, sarà la stessa maggioranza a dover ridurre i suoi tempi durante il dibattito odierno, non può chiedere all’opposizione di limitare i suoi interventi per far approvare al governo un decreto che non condivide!
Chiariamo questa dinamica perché purtroppo questo governo, specialmente qualche componente particolare, usa ogni occasione a pretesto per fare disinformazione e replicare nel paese un clima di scontro che certo non serve a nessuno.
Ci accuseranno di voler impedire con l’ostruzionismo questo decreto, impedendo allo Stato di incassare un mare di soldi! Perciò invitiamo la cittadinanza a seguire i lavori consiliari per constatare la falsità di tali osservazioni.
Ci accuseranno di voler mettere il bavaglio alla maggioranza nel momento in cui ricordiamo loro che se vogliono ratificare il loro decreto in tempi utili possono ridurre i tempi dei loro interventi… ma cari sammarinesi, è onere della maggioranza calibrare le tempistiche per raggiungere i propri obiettivi, non certo di chi quegli obiettivi non li condivide e avrebbe tutto il legittimo interesse a farli saltare.
Diranno che se preannunciamo queste loro strumentalizzazioni, che umiliano l’intelligenza di ogni concittadino, è perché ci sentiamo in colpa… e usciranno i soliti grafici e disegnini che trattano i cittadini come dei bambini.
La verità è che scriviamo questa nota perché sappiamo che useranno ogni nostro comportamento per raccontare favole a proprio uso e consumo, e oggi, alle 13.30, chiederanno la votazione per modificare in corsa l’odg, sapendo che non potremo votare a favore, con il solo scopo di divulgare il comunicato diffamatorio che hanno già preparato. Tutto è un pretesto per lo scontro… triste ma siamo di fronte a un governo di questa fatta.
Sul decreto in sé, poi, i dubbi sono numerosi.
Pur perseguendo l’emersione dei capitali posseduti da Sammarinesi all’estero, non si capisce bene a cosa serva questo scudo. Inizialmente Celli in interviste pubbliche affermava che servisse per riportare liquidità nel sistema bancario sammarinese. Per questo vi era l’obbligo del rimpatrio dei capitali regolarizzati.
Ma lo stesso governo ieri cambia il decreto e stabilisce che la regolarizzazione può avvenire anche senza il rientro dei soldi a San Marino… dunque?
Il governo annunciava pomposamente di mirare ad intercettare 400 milioni all’estero… sappiamo che saranno molti di meno, anche considerato che lo scudo ha applicazione solo nei paesi a scambio automatico di informazioni finanziarie solo per coloro che hanno omesso completamente la dichiarazione dei redditi… e si può supporre che i grandi evasori i loro capitali, spesso magari illeciti, li portino nei paradisi fiscali non certo in Italia.
L’assestamento di bilancio di agosto dava mandato al governo di emettere il decreto per lo scudo fiscale entro il 31 ottobre.
Il governo ha aspettato fino all’ultimo giorno e proprio il 31 ottobre ha promulgato il famoso decreto, che dunque va ratificato dal Consiglio entro 90 giorni.
Dal 31 ottobre sono state convocate 4 sessioni del Consiglio, ma il governo ha portato in ratifica questo decreto solo a fine gennaio… l’ultimo mese possibile.
Non solo: il governo si accorge il 30 gennaio (ieri) che il 31 gennaio (oggi) entro le ore 24 quel decreto deve venire ratificato altrimenti decade… ma nel frattempo lo stesso governo ha stabilito che la giornata di oggi sia dedicata al dibattito sulla visita del FMI dei giorni scorsi! Come fare dunque?
Nella giornata di ieri alle forze di opposizione è stata chiesta la disponibilità a modificare l’ordine del giorno del Consiglio, così da approvare in tempo questo decreto prima che decada.
Il fatto è che non si tratta di un decreto condiviso, ed è interesse della sola maggioranza, o del solo governo, o forse del solo Celli portarlo a casa.
Avremmo potuto agire come in tante occasioni nelle scorse legislature, impedendo la ratifica di questo decreto: il governo dovrà almeno controllare le sue scadenze? Dinamiche che chi è oggi nel governo conosce bene avendo contribuito, dall’opposizione nella scorsa legislatura, a farli decadere dall’opposizione.
Sia chiaro che il governo, ovviamente, può sempre ripresentare un provvedimento che ritiene urgente attraverso un decreto legge… dunque il problema non esiste!
Nonostante ciò responsabilmente ci siamo impegnati a non fare ostruzionismo, ribadendo però che essendo interesse della maggioranza portare a casa questo decreto non condiviso, sarà la stessa maggioranza a dover ridurre i suoi tempi durante il dibattito odierno, non può chiedere all’opposizione di limitare i suoi interventi per far approvare al governo un decreto che non condivide!
Chiariamo questa dinamica perché purtroppo questo governo, specialmente qualche componente particolare, usa ogni occasione a pretesto per fare disinformazione e replicare nel paese un clima di scontro che certo non serve a nessuno.
Ci accuseranno di voler impedire con l’ostruzionismo questo decreto, impedendo allo Stato di incassare un mare di soldi! Perciò invitiamo la cittadinanza a seguire i lavori consiliari per constatare la falsità di tali osservazioni.
Ci accuseranno di voler mettere il bavaglio alla maggioranza nel momento in cui ricordiamo loro che se vogliono ratificare il loro decreto in tempi utili possono ridurre i tempi dei loro interventi… ma cari sammarinesi, è onere della maggioranza calibrare le tempistiche per raggiungere i propri obiettivi, non certo di chi quegli obiettivi non li condivide e avrebbe tutto il legittimo interesse a farli saltare.
Diranno che se preannunciamo queste loro strumentalizzazioni, che umiliano l’intelligenza di ogni concittadino, è perché ci sentiamo in colpa… e usciranno i soliti grafici e disegnini che trattano i cittadini come dei bambini.
La verità è che scriviamo questa nota perché sappiamo che useranno ogni nostro comportamento per raccontare favole a proprio uso e consumo, e oggi, alle 13.30, chiederanno la votazione per modificare in corsa l’odg, sapendo che non potremo votare a favore, con il solo scopo di divulgare il comunicato diffamatorio che hanno già preparato. Tutto è un pretesto per lo scontro… triste ma siamo di fronte a un governo di questa fatta.
Sul decreto in sé, poi, i dubbi sono numerosi.
Pur perseguendo l’emersione dei capitali posseduti da Sammarinesi all’estero, non si capisce bene a cosa serva questo scudo. Inizialmente Celli in interviste pubbliche affermava che servisse per riportare liquidità nel sistema bancario sammarinese. Per questo vi era l’obbligo del rimpatrio dei capitali regolarizzati.
Ma lo stesso governo ieri cambia il decreto e stabilisce che la regolarizzazione può avvenire anche senza il rientro dei soldi a San Marino… dunque?
Il governo annunciava pomposamente di mirare ad intercettare 400 milioni all’estero… sappiamo che saranno molti di meno, anche considerato che lo scudo ha applicazione solo nei paesi a scambio automatico di informazioni finanziarie solo per coloro che hanno omesso completamente la dichiarazione dei redditi… e si può supporre che i grandi evasori i loro capitali, spesso magari illeciti, li portino nei paradisi fiscali non certo in Italia.
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