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Chi ha paura del referendum? Tecnicismi, burocrazia e cavilli.

7 set 2015
Chi ha paura del referendum? Tecnicismi, burocrazia e cavilli.
Chi ha paura del referendum? Tecnicismi, burocrazia e cavilli.
Eccoci qua sammarinesi, chi non muore si rivede. Dopo una statica estate di riflessione vorremmo ripartire più carichi e più motivati di prima, con l'aiuto e il supporto di tutti coloro che vogliono fornire un piccolo contributo al cambiamento in meglio del paese. Perchè fatti accaduti di recente riportano in primo piano uno dei punti focali individuati al tempo dall'Arengo della Cittadinanza, e cioè la possibilità da parte della popolazione di potere esprimere la democrazia diretta attraverso lo strumento del referendum, strumento che dovrebbe essere di ragionevole semplice attuazione, garantendone la correttezza. Come tutti sapete qualche giorno fa il Collegio dei Garanti ha invalidato le raccolte firme di due referendum (abolizione del quorum e tetto massimo stipendio dipendenti pubblici) a causa di tecnicismi e "cavilli" legali, legati a errori di forma nell'autenticazione delle sottoscrizioni. Ora noi qui non entriamo nel merito di chi ha ragione e chi ha torto, vorremmo invece evidenziare come improvvisamente in molti si siano resi conto di quanto sia complicato al momento portare avanti un iter referendario, per primi i promotori dei quesiti respinti a causa dell'invalidamento delle firme, dopo tutto il tempo e la fatica profusi. L'iter referendario è volutamente burocratico, tecnico e complicato? O semplicemente un susseguirsi di norme lo hanno reso tale? E possibile semplificarlo mantenendone le garanzie? Noi pensiamo di si, nell'interesse della cittadinanza e della democrazia.

Comunicato Stampa
Arengo della cittadinanza 1906 - 2015

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