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Civico 10. Di disabilità e inclusione bisogna parlare

21 set 2016
Civico 10
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Per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità occorre agire sul territorio, creando processi partecipativi, occasioni d’incontro, scambi, conoscenza, condivisione e dialogo fra le diverse realtà, ma anche fra semplici cittadini, istituzioni, scuole, associazioni con l’obiettivo di valorizzare il ruolo attivo nella società del disabile.
Per raggiungere questi scopi è necessario innanzitutto svolgere:
- una ricognizione dell’esistente - per questo Civico10 nelle scorse settimane ha predisposto una interpellanza per avere dati sulla portata del fenomeno disabilità in Repubblica;
- una progettualità che tenga conto del patrimonio di idee e di lavoro che si è sviluppato in questi anni dal Servizio minori al Colore del Grano.
Dal punto di vista legislativo la Repubblica di San Marino ha ratificato la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità dell’ONU il cui scopo è promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità.
Inoltre è stata adottata la legge quadro nel 2015 che va a recepire tutta una serie di principi che superano ogni altra impostazione basata sui modelli assistenziali o medico/riabilitativi e che vanno a spostare il baricentro dalla disabilità in sé alla persona con disabilità, la cui dignità umana viene riconosciuta in quanto soggetto titolare di diritti umani.
Il ruolo del pubblico è quindi quello di applicare tali disposizioni fornendo servizi socio-educativi al passo coi tempi, in cui si metta al centro la qualità dell’intervento.
In quest’ottica la politica, in sinergia con i servizi, deve studiare le soluzioni più opportune per accrescere gli stimoli e la responsabilizzazione degli operatori, supportare le forme di cooperazione sociale ed incentivare le attività laboratoriali, fondamentali per integrare al meglio le persone affette da disabilità.
È infatti necessaria la presa di coscienza da parte della persona disabile – specialmente a fini terapeutici – delle proprie possibilità creative ed espressive, la capacità di condurre a termine un lavoro che richiede impegno, tempi specifici ed autostima.
È necessario, inoltre, facilitare la realizzazione di strutture intermedie per la disabilità di grado lieve (monolocali, gruppo appartamento, strutturazione di percorsi di rete sul territorio), facilitando l’inserimento del disabile anche nel contesto urbano e sociale.
In questo senso ben vengano i progetti legati al dopo di noi o di vita indipendente da portare avanti in sinergia con le fondazioni e le associazioni che già da tempo si adoperano per il raggiungimento di questi obiettivi con i gruppi tecnici istituzionali preposti.

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